La foresta amazzonica sta affrontando una situazione di siccità senza precedenti, raggiungendo livelli record e suscitando preoccupazioni per il suo futuro, come riportato da un articolo pubblicato su “Nature“. Nel mese scorso, una parte del fiume Negro, situato nella foresta amazzonica vicino a Manaus, Brasile, ha registrato un livello di soli 12,70 metri, il valore più basso degli ultimi 120 anni di misurazioni. Nel lago Tefe’, a circa 500 km a Ovest, sono stati rinvenuti oltre 150 delfini di fiume morti, attribuiti non solo al basso livello dell’acqua ma anche alle elevate temperature che hanno raggiunto i +40°C.
La siccità senza precedenti è il risultato di diversi fattori, tra cui il cambiamento climatico. I ricercatori, tuttavia, evidenziano che altri elementi si sono uniti per aggravare questa crisi. La deforestazione emerge come primo colpevole, indebolendo la resilienza della foresta pluviale e trasformandola in un ambiente più secco e caldo. Nonostante una diminuzione del 42,5% della deforestazione nell’Amazzonia brasiliana nei primi sette mesi dell’anno, rispetto al 2022, secondo i dati dell’Istituto nazionale brasiliano per la ricerca spaziale (Inpe), il passato registra anni di distruzione record, principalmente causati dall’agrobusiness.
Attualmente, circa il 20% della foresta amazzonica è deforestato, mentre il 40% è degradato, il che significa che gli alberi, sebbene ancora in piedi, sono vulnerabili a incendi e siccità. La situazione è aggravata dal secondo fattore, ovvero l’evento climatico El Niño: questa fase, che si verifica ogni due-sette anni, altera i modelli di precipitazione in Sud America, portando aria secca al Nord, dove si trova la foresta pluviale, e aria umida al Sud. Ciò ha contribuito, in 8 Stati nel Nord e Nord/Est del Brasile, ai livelli di precipitazioni più bassi degli ultimi 40 anni.
Il terzo fattore è rappresentato da un insolito riscaldamento delle acque nell’Oceano Atlantico settentrionale, influenzato dal cambiamento climatico. Questo riscaldamento ha modificato la zona di convergenza intertropicale, una regione chiave per la formazione di nubi e piogge nella fascia equatoriale. Lo spostamento verso Nord ha causato un’allontanamento delle tempeste dalla regione settentrionale del Brasile, contribuendo ulteriormente alle condizioni di siccità.
In sintesi, la combinazione di deforestazione, El Niño e riscaldamento delle acque sta contribuendo a una siccità senza precedenti nella foresta amazzonica, mettendo in pericolo la sua biodiversità e l’equilibrio ecologico.