Nelle ultime ore, alla già preoccupante qualità dell’aria a Delhi si è aggiunto un preoccupante spesso strato di schiuma biancastra sulla superficie del fiume Yamuna. La situazione, resa ancor più critica dall’indice di qualità dell’aria (AQI) che segna una media di 386, quasi 10 volte il livello considerato sicuro dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per le particelle di PM 2,5 nell’atmosfera, rappresenta una seria minaccia in vista delle celebrazioni induiste del Chhath, in programma a partire da domani.
Durante i quattro giorni di festività del Chhath, i devoti praticano il digiuno e, nei due giorni finali, si immergono al sorgere del sole nel fiume, fino alla cintura. Il problema della schiuma, la cui origine sembra essere quasi certamente tossica, rende questa pratica religiosa particolarmente rischiosa per la salute.
Arvind Kejriwal, governatore di Delhi, ha effettuato un’ispezione sulle rive dello Yamuna e ha dichiarato che la schiuma sarà eliminata entro due giorni. Squadre di operatori sono già al lavoro sulla superficie del fiume, utilizzando macchinari dotati di enzimi e sostanze chimiche per rimuovere lo strato biancastro. Kejriwal ha inoltre diretto le sue accuse nei confronti dello stato dell’Uttar Pradesh, da cui proviene l’acqua del fiume, puntando il dito su Yogi Adityanath, un esponente di spicco del Bharatiya Janata Party (BJP): Kejriwal ha accusato apertamente l’Uttar Pradesh di rilasciare in modo irresponsabile acque contaminate nel fiume, contribuendo così al problema ambientale e sanitario che attualmente affligge la regione.