Un noto sciame meteorico raggiungerà presto il suo picco: le Leonidi. Queste stelle cadenti ultraveloci raggiungeranno il loro massimo sabato mattina. Sono note per avere prodotto alcuni degli spettacoli più sorprendenti negli annali dell’astronomia: le più notevoli sono le tempeste meteoriche del 1799, 1833 e 1966, quando furono osservate decine di migliaia di scie luminose l’ora. Più recentemente, nel 1999, 2001 e 2002, si sono registrati tassi di migliaia di meteore l’ora.
Sfortunatamente, la conseguenza negativa di quegli eventi eccezionali di inizio secolo è che molti hanno avuto l’impressione di potersi aspettare un simile evento di fuochi d’artificio celesti dalle Leonidi ogni anno. Quindi, è importante sottolineare fin dall’inizio che qualsiasi ipotesi di un evento simile quest’anno è eccessivamente ottimistica.
L’International Meteor Organization (IMO) prevede frequenze orarie da 10 a 15 meteore l’ora con un picco intorno alle 5 UTC del 18 novembre. La Luna sarà una falce crescente e tramonterà prima delle 20:30 di venerdì sera e non rappresenterà un’interferenza col suo chiarore. In ogni caso, anche nella migliore delle ipotesi, le Leonidi dovrebbero sfrecciare attraverso la linea visiva in media una volta ogni 3-6 minuti. Ciò, però, presuppone una visione ampia dell’intero cielo, condizioni buie e con inquinamento luminoso assente.
Come vedere le Leonidi
Il Leone non è completamente visibile fino alle ore successive alla mezzanotte, quindi è questo il momento migliore per concentrarsi sulla ricerca delle Leonidi. Mentre arriverà l’alba, la Falce Leonina (info di seguito) sarà salita per più di due terzi dall’orizzonte Sud/Est fino al punto direttamente sopra di noi (lo zenit). Inoltre, poiché le Leonidi si muovono nella loro orbita attorno al Sole in una direzione opposta a quella della Terra, si scontrano con la nostra atmosfera quasi frontalmente, determinando la massima velocità possibile delle meteore: 72 km/s. Tali velocità tendono a produrre meteore luminose, che lasciano sulla loro scia strisce di lunga durata.
Le stelle cadenti figlie dalla cometa Tempel-Tuttle,
Le Leonidi prendono il loro nome dal radiante, cioè dal punto da cui sembrano scaturire, la costellazione del Leone, appunto, all’interno del pattern di stelle a punto interrogativo all’indietro, l’asterismo noto come “Falce Leonina“.
Le meteore sono figlie dalla cometa Tempel-Tuttle, che attraversa il Sistema Solare interno ogni 33,3 anni. Ogni volta che la cometa passa più vicino al Sole lascia un una fitta scia di detriti polverosi. Una pioggia di meteore diventa possibile solo se la Terra colpisce direttamente una scia di polvere cometaria.
Nel 2016 Tempel-Tuttle ha raggiunto l’afelio, il punto della sua orbita più lontano dal Sole: 2,96 miliardi di km. Ora la cometa sta tornando verso il Sole e il Sistema Solare interno e si avvicinerà nuovamente alla nostra stella nel maggio 2031.
Un anno magro
Si prevede che le Leonidi mostreranno un’attività non eccezionale quest’anno. Secondo uno stimato esperto russo, Mikhail Maslov, le previsioni indicano un massimo “moderato”, che secondo rimarrà approssimativamente allo stesso livello (circa 15 l’ora) nel periodo dalle 0:00 alle 12:00 UTC il 18 novembre. I canadesi Margaret Campbell-Brown e Peter Brown, nell’Observer’s Handbook della Royal Astronomical Society of Canada sono un po’ più ottimisti, nel suggerire velocità fino a 20 all’ora con un massimo che si verifica alle 06:00 UTC del 18 novembre.
Uno sguardo al futuro
La buona notizia è che man mano che la cometa Tempel-Tuttle si avvicina al Sole, si prevede che le Leonidi migliorino lentamente. Secondo Mikhail Maslov, una maggiore preponderanza di meteore luminose è possibile, soprattutto nel 2025. Nel 2034, i detriti rilasciati da Tempel-Tuttle a partire dall’anno 1699 dovrebbero portare a un numero compreso tra 400 e 1600 Leonidi all’ora. Nel 2035, da 300 a 900 Leonidi sono possibili da una scia polverosa di meteoroidi risalente al 1633.