L’eruzione imminente in Islanda, nella penisola di Reykjanes fa parte di un ciclo di attività vulcanica di 1.000 anni che probabilmente causerà eruzioni per secoli, secondo gli scienziati. “Il tempo è finalmente scaduto“, ha dichiarato a Live Science Edward W. Marshall, ricercatore presso il Nordic Volcanological Center dell’Università dell’Islanda. “Possiamo prepararci per altre centinaia di anni di eruzioni nella penisola di Reykjanes“.
Centinaia di terremoti, evacuazioni
L’attività sismica ha iniziato ad aumentare nel Sud della penisola ad ottobre, con centinaia di terremoti registrati ogni giorno. Il 10 novembre, le autorità hanno evacuato la città di Grindavik, con gli esperti che avvertivano che un’eruzione vulcanica avrebbe potuto verificarsi in pochi giorni.
Secondo l’Icelandic Met Office (IMO), un tunnel di magma che si estende per 15 km si è formato sotto terra tra Sundhnukur a Nord e Grindavik. L’area interessata comprende anche il centro termale geotermico Blue Lagoon, meta turistica che attira centinaia di migliaia di visitatori ogni anno.
Il magma nel tunnel, noto anche come dicco, sembra risalire in superficie e c’è un alto rischio di risalita in superficie. Secondo l’IMO, la più grande area di risalita del magma è attualmente vicino a Sundhnukur, a circa 3,5 km a Nord/Est di Grindavik. I ricercatori ritengono che la quantità di magma nel tunnel sia “significativamente maggiore” di quella presente durante le eruzioni del Fagradalsfjall, che è tornato in attività nel 2021 dopo oltre 800 anni di inattività.
L’eruzione in Islanda, un nuovo ciclo di attività vulcanica nella penisola di Reykjanes
L’eruzione del 2021 ha segnato l’inizio di un nuovo ciclo di attività vulcanica nella penisola di Reykjanes. I registri geologici mostrano periodi di inattività che durano tra 600 e 1.200 anni, seguiti poi da impulsi eruttivi che durano tra 200 e 500 anni, ha spiegato a Live Science Clive Oppenheimer, professore di vulcanologia all’Università di Cambridge. “Sembra che il 2021 abbia dato il via a una nuova fase eruttiva che potrebbe vedere le diverse zone di faglia che attraversano la penisola di Reykjanes accendersi e spegnersi per secoli,” ha dichiarato l’esperto.
La penisola di Reykjanes si trova su 2 placche tettoniche che si stanno separando. La tensione che si accumula viene rilasciata a raffica come parte del ciclo. “Ora siamo in uno di questi impulsi“, ha spiegato a Live Science David Pyle, vulcanologo e professore di scienze della Terra all’Università di Oxford. “Ogni eruzione rilascia un po’ della tensione immagazzinata e, alla fine, quando tutta quella tensione sarà stata rilasciata, le eruzioni si fermeranno“.
Al momento non è chiaro se avrà luogo un’eruzione a causa del tunnel di magma. “Questo tipo di dicco è in realtà una caratteristica tettonica, non magmatica. In altre parole, la lava riempie una frattura, non si fa strada nella roccia,” ha spiegato Marshall. Se dovesse emergere una fessura, l’eruzione potrebbe durare diverse settimane. La grande quantità di magma coinvolto rispetto alle precedenti eruzioni nella regione potrebbe provocare un maggiore flusso di lava in superficie, ha sottolineato Oppenheimer. Quello che succede dopo è un gioco d’attesa, ha dichiarato Marshall: “Prevedo che, se si verificherà un’eruzione, avverrà tra pochi giorni, entro 3 settimane circa. Se non avverrà entro 3 settimane, non credo che accadrà. Il raffreddamento inizierà a chiudere le fratture“.