Rimane probabile che un’eruzione si verifichi in Islanda nei prossimi giorni. Kristín Jónsdóttir, program director per il monitoraggio dei terremoti presso l’Icelandic Meteorological Office (IMO), ha dichiarato all’emittente nazionale islandese RÚV che la probabilità di un’eruzione non sta diminuendo e che l’attività sismica viene monitorata da vicino. L’esperta ha spiegato che l’unica esperienza che hanno è l’eruzione del Fagradalsfjall del 2021. In questo caso, nelle settimane precedenti l’eruzione furono registrati decine di migliaia di terremoti.
Secondo un comunicato aggiornato dell’IMO, nelle ultime 24 ore nella regione sono stati registrati 2mila terremoti. La deformazione del suolo è in corso, anche se il suo ritmo sta rallentando. Se dovesse verificarsi un’eruzione, è molto probabile che avvenga a Nord di Grindavik, vicino a Hagafell. “C’è ancora un’alta probabilità di un’eruzione vulcanica,” ha sottolineato l’IMO.
Islanda in allerta per l’eruzione
L’Islanda si sta preparando da giorni ad un’imminente eruzione vulcanica sulla penisola di Reykjanes, nella parte sud-occidentale dell’isola. Grindavik, un piccolo villaggio di pescatori con una popolazione di circa 2.800 persone, è stato evacuato dopo che nella città è apparsa una lunga e profonda spaccatura. L’attività sismica è aumentata nella zona il 25 ottobre, quando si sono verificati più di 1.000 terremoti a Nord di Grindavik nel giro di poche ore. Due forti terremoti, magnitudo 3.9 e 4.5, hanno colpito ad una profondità di circa 5 km. Nelle due settimane successive, l’attività sismica è proseguita, con centinaia di scosse e sollevamenti registrati ogni giorno, indicando che il magma si sta accumulando sotto terra.
L’11 novembre, i dati dell’Icelandic Meteorological Office (IMO) hanno mostrato la presenza di un “tunnel di magma” a circa 15 km da Sundhnuk, a Nord, fino a Grindavik e nel mare. Gli esperti affermano che un’eruzione potrebbe verificarsi ovunque lungo questo tunnel, noto anche come dicco.
L’eruzione e la sua estensione
Se il dicco di magma sotto la penisola islandese di Reykjanes dovesse eruttare, i flussi di lava potrebbero raggiungere rapidamente il resort Blue Lagoon e la centrale geotermica di Svartsengi. Si stima attualmente che il magma si trovi a una profondità compresa tra 800 a 500 metri sotto la superficie e il tasso di afflusso sembra essere costante, il che significa che il rischio di eruzione è ancora molto elevato.
“Se l’afflusso di magma continua a un ritmo costante per un periodo prolungato, immagino che il dicco crescerà e raggiungerà la superficie nei prossimi giorni o settimane,” ha dichiarato a Live Science Alberto Caracciolo, ricercatore presso l’Istituto di Scienze della Terra dell’Università dell’Islanda. “L’estensione dei flussi di lava varierà a seconda del luogo specifico in cui si apre la fessura, della velocità di fuoriuscita del magma e della durata dell’eruzione,” ha affermato. “Tuttavia, nella maggior parte degli scenari, la lava potrebbe raggiungere la centrale elettrica e la Blue Lagoon molto rapidamente, in meno di un paio di giorni. Un destino simile è probabilmente previsto per Grindavik, soprattutto se la fessura si apre nella parte più meridionale di Hagafell“.