Nei giorni scorsi, sono emerse notizie riguardo il contratto stipulato tra l’azienda farmaceutica Pfizer e la Commissione Europea per l’acquisto dei vaccini anti-Covid. Alla pagina 48, al paragrafo 4, si parla degli effetti avversi. “Lo Stato membro partecipante riconosce che il vaccino e i materiali relativi al vaccino, e i loro componenti e materiali costituenti, sono stati sviluppati rapidamente a causa delle circostanze di emergenza della pandemia di Covid-19 e continueranno ad essere studiati dopo la fornitura del vaccino agli Stati membri partecipanti cui al Contratto. Lo Stato membro partecipante riconosce inoltre che gli effetti a lungo termine e l’efficacia del vaccino non sono attualmente noti e che potrebbero esserci effetti avversi del vaccino attualmente sconosciuti”, si legge nel presunto contratto trapelato nei giorni scorsi, in cui dunque si parla di effetti a lungo termine sconosciuti, efficacia sconosciuta ed eventi avversi sconosciuti.
Scriviamo “presunto” perché non vi è assoluta certezza che si tratta del contratto autentico. Dalle nostre ricerche, l’unica fonte attendibile di tale contratto è la Commissione Europea, ma nel file del contratto (disponibile in rete qui) molte parti del testo del contratto stesso sono oscurate, tra cui la parte degli effetti avversi a lungo termine (vedi foto seguente). Non siamo, dunque, riusciti a verificare che in questa specifica parte di testo mancante ci fosse scritto effettivamente quanto emerge dal presunto contratto trapelato, sebbene il documento sembri essere autentico.
Proprio per cercare di fare chiarezza sulla questione, alcuni avvocati stanno chiedendo delucidazioni alla stessa Commissione Europea. È il caso di Giulio Marini, Avvocato qualificato in Scozia e Avvocato incluso nell’elenco dei consulenti legali della Corte penale internazionale, e di Gianfrancesco Vecchio, Aggregato di Diritto Privato, Giurista e Giornalista. I due avvocati hanno ripreso la questione nei giorni scorsi e hanno tentato di contattare le autorità europee. In un tweet del 26 ottobre, Vecchio ha scritto del presunto contratto: “più lo leggo, più mi appare “vero” o comunque estremamente verosimile. Risulta completo e dettagliato. Ci sono le firme, vi è l’indicazione della necessità di tenere i prodotti a -75°, vi è anche questa interessante previsione a pag. 27 di obblighi a carico di Pfizer di avvisare entro 5 gg lavorativi circa la scoperta di problemi per la sicurezza. Direi che l’unico modo per contestarne seriamente l’autenticità finisce per essere la pubblicazione di quello che si sosterrebbe essere quello “vero””, ha scritto Vecchio, taggando Pfizer e la Commissione Europea.
Contratto @EU_Commission @pfizer https://t.co/P762AXYtaP
Più lo leggo, più mi appare “vero” o comunque estremamente verosimile. Risulta completo e dettagliato. Ci sono le firme, vi è l’indicazione della necessità di tenere i prodotti a -75’, vi è anche questa interessante…
— Prof. Avv. Gianfrancesco Vecchio (@GfveGianfra) October 26, 2023
In risposta ad un utente, Vecchio scriveva: “se dovesse essere confermato che questo documento è autentico, e cioè che corrisponde effettivamente al contratto d’acquisto stipulato tra Pfizer/BioNTech e la Commissione Europea in merito al “vaccino” Covid-19 Comirnaty, allora il cerchio si chiuderebbe definitivamente. Già negli Assessment Report – che erano stati pubblicati sin dall’inizio – l’EMA aveva dichiarato di non avere prove sull’efficacia della sostanza. Nei loro Risk Management Plan i produttori hanno dichiarato che mancavano dati fondamentali sulla sicurezza, tra i quali anche quelli sulla sicurezza a lungo termine. Nel documento […] che sarebbe il contratto d’acquisto (Purchase Agreement) queste circostanze verrebbero confermate. Con ciò innanzitutto l’obbligo “vaccinale” – Covid-19, ma anche l’autorizzazione dei cosiddetti “vaccini” COVID-19 per l’applicazione sull’intera popolazione sarebbe definitivamente insostenibile, perché questo documento sarebbe la definitiva tombale prova che i governi (tra cui quelli italiani) hanno brutalmente ridotto i cittadini a cavie! Sarebbe la tombale prova del crimine contro l’umanità!”.
“Questo documento sembra essere autentico; potete confermare, per favore?”, scriveva sempre il 26 ottobre Marini, taggando sulla piattaforma X Commissione Europea, Procura Europea, Pfizer ed EMA (Agenzia europea per i medicinali).
@EU_Commission @EUProsecutor @pfizer @EMA_News this document appears to be genuine; can You please confirm? https://t.co/5DQuCAYmxV
— Giulio Marini (@GiulioMarini2) October 26, 2023
Sempre il 26 ottobre, l’Avvocato Mauro Sandri scriveva: “pubblico il contratto tra la Commissione Europea e Pfizer come reperibile in rete. Alla pag. 48 è ripetuta la formula che riconosce come gli effetti avversi possano manifestarsi imprevedibilmente e senza limiti temporali”.
PUBBLICO IL CONTRATTO TRA LA COMMISSIONE EUROPEA E #PFIZER COME REPERIBILE IN RETE
Alla pag. 48 è ripetuta la formula che riconosce come gli #effettiavversi possano manifestarsi imprevedibilmente e senza limiti temporali. pic.twitter.com/TgBfKeAUUM
— Avv. Mauro Sandri – Studio Legale SantaLex (@SandriAvv) October 26, 2023
In un tweet del 6 novembre, ripostato da Marini, Vecchio si rivolge alla Procura Europea: “stiamo ancora aspettando notizie sull’istruttoria sull’acquisto del vaccino”, si legge. “Ricordo che fin dall’inizio era stato accettato che questi prodotti avessero effetti sconosciuti, durata sconosciuta degli effetti a breve e lungo termine. Ciò avrebbe dovuto ragionevolmente implicare, quanto meno, la possibilità di rescindere il contratto qualora venisse scoperta l’inutilità e/o la nocività di tali prodotti, non credete?”, si legge nel tweet di Vecchio.
We are still waiting some news about the investigation about the vaccine purchase.
I remember that has been accepted since the beginning that these products had unknown effects, unknown duration of effects on short and long time👇.
This should have reasonably implied, at least,… pic.twitter.com/suf6GAa1bx— Prof. Avv. Gianfrancesco Vecchio (@GfveGianfra) November 6, 2023
Al momento, non sembrano esserci state risposte da parte delle autorità europee a queste sollecitazioni.