Il 23 dicembre 1672, l’astronomo italiano Giovanni Domenico Cassini osservò Saturno attraverso il suo telescopio presso l’Osservatorio di Parigi. Durante l’osservazione, Cassini notò un piccolo punto luminoso vicino al pianeta. Inizialmente, pensò che si trattasse di un’anomalia della lente del telescopio, ma ulteriori osservazioni lo convinsero che si trattava di un nuovo satellite di Saturno.
Cassini chiamò il nuovo satellite “Sidera Lodoicea“, in onore della regina di Francia, Luigi XIV. Tuttavia, il nome non fu mai utilizzato a livello internazionale e, in seguito, il satellite fu ribattezzato Rea, in onore della dea greca della terra.
La scoperta di Rea, un importante evento nella storia dell’astronomia
La scoperta di Rea fu un importante evento nella storia dell’astronomia. Fu la prima scoperta di un satellite di Saturno dopo Titano, che era stato scoperto da Christiaan Huygens nel 1655. La scoperta di Rea contribuì a dimostrare che Saturno era un pianeta complesso con un sistema di lune.
Rea è un satellite di forma irregolare, con un diametro di circa 1.527 chilometri. È composta principalmente da ghiaccio e roccia. La sua superficie è caratterizzata da numerosi crateri da impatto, alcuni dei quali sono molto grandi.
Nel corso degli anni, Rea è stata oggetto di numerose osservazioni da parte di telescopi terrestri e sonde spaziali. Nel 2005, la sonda Cassini della NASA ha effettuato un flyby di Rea, fornendo immagini e dati che hanno permesso di comprendere meglio la natura di questo satellite.
Grazie alle osservazioni di Cassini, sappiamo che ha un’atmosfera molto tenue, composta principalmente da ossigeno e azoto. La luna ha anche un campo magnetico debole, generato dalla sua rotazione.
Rea è un satellite molto interessante, che continua a riservare sorprese agli astronomi.