Oggi, 7 dicembre 2023, si celebra Sant’Ambrogio, patrono di Milano e vescovo dei cristiani, venerato dai cattolici: chi era e come mai è un Santo così importante? Aurelio Ambrogio, conosciuto come Sant’Ambrogio, appartenente ad una ricca ed importante famiglia romana, nacque nel 339 a Treviri, dove suo padre era un insigne personaggio pubblico, prefetto del pretorio per le Gallie. Ambrogio segue la famiglia a Roma, dove compirà gli studi di retorica ed eloquenza. Divenuto avvocato e quindi pretore, intorno al 370 viene nominato governatore della Liguria e dell’Emilia, e si trasferisce definitivamente a Milano. Qui, mentre presenzia all’elezione del nuovo vescovo della città, nel tentativo di dirimere le questioni sorte nella comunità cristiana tra ariani e cattolici, pronuncia un discorso di tale efficacia e spiritualità da essere indicato egli stesso come successore del vescovo. Ambrogio dapprima rifiuta, poi, sotto la guida del presbitero Simpliciano, si prepara al battesimo. Diventare cristiano a tutti gli effetti sarà, infatti, la scelta decisiva della sua vita: dona tutti i propri beni alla Chiesa e si impegna a vivere in castità.
Colui che disse ”dove c’è Pietro, lì c’è la chiesa” morirà il 4 aprile 397, e verrà sepolto nella basilica che porta il suo nome a Milano, città della quale è patrono insieme a Carlo Borromeo.
Sant’Ambrogio: patronati, attributi iconografici e proverbi
Sant’Ambrogio è considerato il protettore delle api, degli apicoltori e dei fabbricanti di cera. Milano e la Lombardia, nonché Alassio, Stresa e Vigevano lo hanno scelto come Patrono. E’ il protettore dei tagliapietre e del Corpo Speciale Amministrativo dell’Esercito Francese. Tra i suoi attributi iconografici le api che, nella simbologia, rappresentano il buon lavoro, la buona organizzazione, la combattività. Altro attributo è il bastone pastorale, a imitazione di quello usato dai pastori, che simboleggia la cura, il raduno del gregge.
Tra i proverbi legati a Sant’Ambrogio ricordiamo:
- Senza la neve a Sant’Ambrogio, l’inverno sarà mogio
- A Sant’Ambrogio il freddo cuoce
- A Sant’Ambrogio abburratta (la farina) e cuocila
- Se a Sant’Andrea la neve non verrà, per Sant’Ambrogio non fallirà
Miti e leggende
Tra le leggende aventi per protagonista Sant’Ambrogio vi sono i molteplici tentativi del Diavolo di farlo cadere in tentazione: Satana, esasperato dai suoi continui fallimenti, provò a trafiggere il Santo con le corna, mancando il bersaglio e finendo per conficcarle in una colonna (appena fuori dalla Basilica di Sant’Ambrogio, sul suo lato sinistro, si trova una colonna d’epoca romana, l’unica presente, con due fori nella sua parte bassa). Sempre secondo la leggenda, dopo aver provato per lungo tempo a liberarsi, il Diavolo si trasformò in zolfo e scomparve: per questo, avvicinandosi ai fori, secondo la tradizione, si sentirebbe odore di zolfo, ed appoggiandovi sopra l’orecchio si sentirebbe il rumore dello Stige, il fiume dell’Inferno e, addirittura, la notte prima della Domenica di Pasqua, si potrebbe vedere un carro, guidato da Satana in persona e diretto negli inferi, che conduce le anime dei dannati all’inferno.
Si narra anche che mentre Ambrogio, piccolissimo, dormiva in una culla nel cortile di casa, sopraggiunse uno sciame di api. Gli insetti si posarono sul suo viso, entrando e uscendo dalla sua bocca senza fargli alcun male.