A secco nel 2023 il Fondo di solidarietà Ue contro i disastri naturali: tra i peggiori eventi l’alluvione in Emilia Romagna

I fondi del Fondo di solidarietà del 2023 sono stati quasi completamente assorbiti da tre disastri naturali, ossia le alluvioni in Emilia Romagna, quella in Slovenia e quella in Grecia
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Per la prima volta, in questo 2023 il Fondo di solidarietà dell’Ue non è bastato per rispondere alle conseguenze dei disastri naturali affrontati dagli stati membri. Si è assistito, infatti, ad un esaurimento delle risorse in pochi mesi.

Cos’è il Fondo di solidarietà Ue

Il Fondo di solidarietà è un dispositivo fuori bilancio che permette di mobilitare fino a 500 milioni di euro all’anno – oltre ai fondi non spesi dell’anno precedente – per coprire parte dei costi per la ricostruzione. Gli Stati membri Ue colpiti da disastri naturali possono richiederne l’attivazione alla Commissione entro 12 settimane dalla data dei primi danni rilevati, allegando alla domanda una stima dei danni. Questo dispositivo ammette interventi d’emergenza come il ripristino immediato del funzionamento delle infrastrutture essenziali (energia, telecomunicazioni, trasporti, sanità, istruzione), la fornitura di alloggi temporanei alla popolazione, le operazioni di pulizia e la protezione del patrimonio culturale, mentre i danni privati non sono ammissibili. La concessione dei fondi è subordinata all’esito della valutazione della domanda da parte dell’esecutivo comunitario.

Fondi del 2023 esauriti

I fondi del 2023 sono stati quasi completamente assorbiti da tre disastri naturali, ossia le alluvioni in Emilia Romagna di inizio maggio, l‘alluvione in Slovenia di inizio agosto – il peggior disastro naturale della sua storia – e quella nella regione della Tessaglia, in Grecia, a settembre. Tutti e tre i Paesi membri hanno fatto richiesta per accedere al Fondo di solidarietà, ma solo Roma e Lubiana hanno ricevuto già quest’anno un anticipo per sostenere gli sforzi di ricostruzione. A novembre, sono stati stanziati 94,7 milioni per l’Emilia Romagna e 100 milioni per la Slovenia.

Ancora prima, 400 milioni erano stati stanziati per aiutare la Turchia a riprendersi dai violenti terremoti di febbraio. Aggiungendo i 20,9 milioni per sostenere l’Italia dopo l’alluvione nelle Marche nel settembre 2022 e altri aiuti, come i 33,9 milioni di euro per la siccità che ha colpito la Romania fino all’agosto del 2022, nelle casse del Fondo di solidarietà erano rimasti solo 45 milioni (più il rimanente non utilizzato del 2022) quando si sono verificati i tre grossi disastri di quest’anno, le cui richieste cadranno nel bilancio del Fondo di solidarietà del 2024.

8,2 miliardi di euro mobilitati dal Fondo di solidarietà

Dalla sua attivazione nel 2002 e fino al 2022, il Fondo di solidarietà ha mobilitato oltre 8,2 miliardi di euro complessivi per 127 disastri – di cui 107 legati a fenomeni meteorologici estremi – in 25 Stati membri, più il Regno Unito e 3 Stati in via di adesione (Albania, Montenegro e Serbia). Di questi fondi quasi un terzo (poco più di 3 miliardi) è stato destinato all’Italia, quasi il doppio della Germania, seconda beneficiaria con 1,6 miliardi. Finlandia e Danimarca sono gli unici Paesi membri Ue che in 20 anni non hanno mai richiesto e ricevuto alcuno stanziamento.

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