Accordo Ue sulle case green: intesa sulle nuove regole per le prestazioni energetiche degli edifici

Trovato l'accordo in Ue sulla revisione della direttiva sulle case green: ecco le novità
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Le istituzioni Ue hanno raggiunto l’accordo sulle cosiddette “case green”, ossia le nuove regole per le prestazioni energetiche degli edifici. Lo rende noto l’Europarlamento. I tre i punti da definire nell’ultimo round di colloqui riguardavano la percentuale di riduzione dei consumi di energia da raggiungere entro il 2030 e il 2035, gli obblighi sui pannelli solari e quelli sul riscaldamento da fonti fossili. Dai primi elementi che emergono dell’accordo, gli obiettivi intermedi di risparmio di energia per l’intero patrimonio edilizio dei Paesi membri sono stati fissati al 15% al 2030 e al 20-22% al 2035. Dall’obbligo di installare pannelli solari sugli edifici vengono esclusi quelli residenziali, mentre restano contemplati gli edifici pubblici e quelli non-residenziali di grossa stazza, con eccezioni. L’obbligo di abbandonare i combustibili fossili nelle abitazioni è stato invece posticipato dal 2035 al 2040. I negoziatori, inoltre, hanno concordato concordato di porre fine a tutti i sussidi per le caldaie autonome entro il 2025.

Al centro della proposta dell’Esecutivo comunitario ci sono gli standard minimi di prestazione energetica – contenuti nell’articolo 9 – con cui Bruxelles aveva proposto di inserire un obbligo di ristrutturare almeno il 15% degli edifici con le peggiori prestazioni in ciascun paese dell’Ue. I negoziatori hanno confermato di volersi lasciare alle spalle l’idea di inserire requisiti di ristrutturazione dell’Ue per i singoli edifici basati su classi energetiche armonizzate, preferendo un approccio in cui saranno stabilite le medie di riferimento per ciascun Paese sull’intero patrimonio edilizio. Saranno quindi poi gli Stati membri a selezionare il grado e la traiettoria di ristrutturazione in base al loro sistema nazionale di classi energetiche e alla loro traiettoria nazionale di ristrutturazione.

L’accordo prevede che a partire dal 2030, tutti i nuovi edifici residenziali dovranno essere costruiti per essere a emissioni zero. Secondo la definizione concordata in sede di negoziato, questi edifici non possono produrre emissioni in loco e devono funzionare con una quantità di energia molto bassa. Per gli edifici pubblici, questo standard si applicherà a partire dal 2028.

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