Una classe di anticorpi precedentemente non riconosciuta, proteine del sistema immunitario che proteggono dalle malattie, sembrano in grado di neutralizzare molteplici forme di virus influenzale. I risultati, pubblicati il 21 dicembre da Holly Simmons della University of Pittsburgh School of Medicine negli USA, e colleghi sulla rivista ad accesso libero PLOS Biology, potrebbero contribuire allo sviluppo di vaccini antinfluenzali più protettivi.
Un vaccino antinfluenzale induce il sistema immunitario a produrre anticorpi in grado di legarsi a una proteina virale chiamata emoagglutinina all’esterno di un virus influenzale invasore, bloccandone l’ingresso nelle cellule di un individuo. Anticorpi diversi si legano a parti diverse dell’emoagglutinina in modi diversi e l’emoagglutinina stessa si evolve nel tempo, determinando la comparsa di nuovi ceppi influenzali in grado di eludere i vecchi anticorpi.
Ogni anno vengono offerti nuovi vaccini antinfluenzali basati sulle previsioni di quali saranno i ceppi più dominanti. Un’intensa attività di ricerca sta aprendo la strada allo sviluppo di vaccini antinfluenzali in grado di proteggere meglio da più ceppi contemporaneamente. Molti scienziati si sono concentrati su anticorpi in grado di proteggere simultaneamente contro i sottotipi influenzali noti come H1 e H3, che si presentano in più ceppi e sono responsabili di infezioni diffuse.
Simmons e colleghi hanno rivolto la loro attenzione su una piccola modifica riscontrata in alcuni ceppi H1 nella sequenza di blocchi che compongono l’emoagglutinina. Alcuni anticorpi in grado di neutralizzare l’H3 possono neutralizzare anche l’H1, ma non se la sua emoagglutinina presenta questa modifica, nota come inserzione 133a.
Ora, in una serie di esperimenti condotti su campioni di sangue di pazienti, i ricercatori hanno identificato una nuova classe di anticorpi in grado di neutralizzare sia alcuni ceppi H3 sia alcuni ceppi H1 con o senza l’inserzione 133a. La ricerca amplia l’elenco degli anticorpi che potrebbero potenzialmente contribuire allo sviluppo di un vaccino antinfluenzale che raggiunga una protezione più ampia attraverso un assortimento di meccanismi molecolari.
“Abbiamo bisogno di vaccini annuali contro l’influenza per tenere il passo con la continua evoluzione virale“, hanno dichiarato i ricercatori. “Il nostro lavoro suggerisce che le barriere da abbattere per suscitare un’immunità con un grado di protezione più amplio possono essere sorprendentemente basse“, hanno aggiunto gli autori. “Con la giusta serie di vaccinazioni antinfluenzali è possibile per l’uomo montare risposte anticorpali robuste che neutralizzano i virus H1N1 e H3N2 divergenti, aprendo nuove strade alla progettazione di vaccini migliori“, concludono.