Il 2023 è stato il secondo anno più caldo mai registrato in Svizzera. È quanto affermano gli esperti di MeteoSvizzera in un approfondimento dedicato. “In Svizzera, il 2023 è iniziato in modo estremamente mite, con temperature massime di circa +20°C e una marcata assenza di neve in montagna. In alcune regioni, la primavera ha portato precipitazioni da primato e l’estate è iniziata con il giugno più secco da quando sono iniziate le misure”, sintetizzano gli esperti di MeteoSvizzera. “Nei mesi di luglio e agosto, vi sono state non solo ondate di caldo, ma al Sud e all’Est anche precipitazioni intense. Settembre e ottobre sono stati molto simili, con caldo record nella prima metà del mese seguito da forti precipitazioni al Sud e all’Ovest. A nord delle Alpi, novembre e le prime due settimane di dicembre sono risultate molto piovose”.
In base alle ultime proiezioni di MeteoSvizzera fino alla fine dell’anno, “la temperatura media nazionale del 2023 risulterà pari a +7,2°C, valore di 1,4°C superiore alla norma 1991-2020. Il record di +7,4°C (1,6°C al di sopra della norma 1991-2020) risale all’anno scorso 2022. Dal periodo preindustriale 1871-1900 all’ultimo trentennio 1994-2023, la temperatura annuale in Svizzera è aumentata di 2,1°C”, viene spiegato.
Inverno mite
“Con una temperatura media di 1,3°C superiore alla norma 1991-2020, l’inverno 2022/23 è stato mite. Si è trattato dell’ottava stagione invernale più mite da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. Sul versante meridionale delle Alpi e in Engadina l’inverno è stato addirittura fra il terzo e il quinto più mite, al Nord localmente il quarto o il quinto”, spiegano da MeteoSvizzera.
Temperatura primaverile nella norma
“La temperatura media nazionale della primavera è stata di 0,2°C superiore alla norma 1991-2020” in Svizzera. “Nelle vallate alpine solitamente fredde, come ad Andermatt o a Samedan e Segl-Maria, essa è risultata da 0,9 a 1°C al di sopra della norma. Per queste zone, si è trattato di una delle dieci primavere più miti da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. Dopo un mese di marzo mite, la temperatura di aprile è risultata in modo esteso inferiore alla media, dopo sei mesi in cui le temperature mensili erano risultate più elevate della norma. La temperatura di maggio è stata invece leggermente al di sopra della media”, si legge nell’approfondimento di MeteoSvizzera.
Quinta estate più calda
“La temperatura media estiva nazionale (media da giugno ad agosto) è stata di 1,6°C superiore alla norma 1991-2020. Si tratta della quinta estate più calda mai registrata in Svizzera. Tuttavia, la terza e la quarta estate più calde avevano fatto registrare temperature simili: quella del 2015 +1,8°C e quella del 2019 +1,7°C rispetto alla norma. Solo l’estate del 2022 e l’estate del 2003 si sono spinte di oltre 2°C sopra la norma”, affermano gli esperti.
L’autunno più caldo a livello regionale dall’inizio delle misurazioni
“A nord delle Alpi, diverse stazioni hanno registrato l’autunno più caldo dall’inizio delle misurazioni nel 1864. A Ginevra, per esempio, la temperatura media stagionale è risultata di 2,4°C superiore alla norma 1991-2020, valore di 0,4°C superiore a quello del precedente primato dell’autunno 2006. Sul versante meridionale delle Alpi, Locarno Monti ha registrato 1,7°C al di sopra della norma, valore di solo 0,1°C inferiore a quello dell’autunno record del 2018”, spiegano da MeteoSvizzera.
“Su scala nazionale, la temperatura media stagionale è stata di 2,2°C superiore alla norma, valore che ha decretato il secondo autunno più caldo da quando sono iniziate le misurazioni nel 1864. L’autunno record del 2006 aveva fatto registrare una temperatura media nazionale didi 0,3°C superiore”, si legge ancora.
Bilancio dell’anno 2023 in Svizzera
“In molte regioni svizzere la temperatura media annuale del 2023 risulterà fra 1,3 e 1,7°C superiore alla norma 1991-2020. In Vallese, a sud delle Alpi e in Engadina l’anomalia positiva sarà invece compresa fra 1,0 e 1,4°C. Su scala nazionale, la temperatura annuale risulterà superiore alla media di 1,4°C”, viene spiegato.
“A pochi giorni dal termine dell’anno, le precipitazioni annuali risultano comprese far il 90 e 120% della norma 1991-2020. Lungo il versante nordalpino e in Vallese i valori superano localmente il 130% di essa. Ad Elm l’anno potrebbe chiudere fra i tre più piovosi (inizio misure nel 1879), a Sion fra i dieci più piovosi (inizio misure nel 1865). Per Vaduz, invece, con circa il 170% della norma si tratta dell’anno di gran lunga più ricco di precipitazioni dall’inizio delle misure circa 60 anni fa”, concludono gli esperti di MeteoSvizzera.