Una CME ha colpito la Terra, un “assaggio” prima della tempesta geomagnetica G2 in arrivo

Atteso l'arrivo di una nube di particelle, scagliata nello Spazio da un brillamento classe X
MeteoWeb

Un’espulsione di massa coronale (CME) ha colpito il campo magnetico terrestre il 15 dicembre alle 13:16 ora italiana. “Si è trattato di un impatto debole che non ha scatenato una vera e propria tempesta geomagnetica. Potrebbe, tuttavia, preparare il terreno per una tempesta geomagnetica il 17 dicembre“: è quanto riporta il sito specializzato Spaceweather.com, a cura dell’astrofisico Tony Phillips.

Infatti, domani è atteso l’arrivo di una CME, scagliata nello Spazio da un brillamento classe X, che “sferrerà un colpo di striscio al campo magnetico terrestre. I livelli di tempesta potrebbero raggiungere la categoria G2“.

tempesta geomagnetica g2
Previsione SWPC NOAA

 

Il brillamento classe X, la più potente esplosione dal 2017

Dopo giorni di quiete relativa, il 14 dicembre il Sole ha generato una violenta esplosione, scatenando un brillamento solare di classe X, emettendo un immenso impulso di radiazioni ad alta energia che è stato catturato dal Solar Dynamics Observatory della NASA. Il flare X2.8 è stato il brillamento solare più potente da settembre 2017, secondo SpaceWeather.com.

L’esplosione “ha causato un profondo blackout radio a onde corte sulle Americhe“, riporta SpaceWeather.com.

Cos’è un brillamento solare (o flare)

I brillamenti solari sono le più violente esplosioni del Sistema solare, e si possono osservare anche su molte altre stelle: sono improvvisi aumenti di luminosità ben visibili nella bande dei raggi X, ma ci può essere emissione un po’ in tutte le bande, dal radio ai gamma. Nella banda X emette radiazione la corona solare, la parte più esterna dell’atmosfera del Sole, caratterizzata da tenue plasma a milioni di gradi. Durante i brillamenti, il plasma raggiunge temperature ben al di sopra dei 10 milioni di gradi e una luminosità che può superare quella dell’intera corona.
In ordine crescente di potenza, le classi sono A, B, C, M e X. Ogni classe è dieci volte più potente di quella precedente.
I flare hanno un andamento caratteristico della luminosità: un aumento repentino, seguito da una diminuzione molto più graduale. Non durano molto, da qualche minuto a qualche ora al massimo, e sono localizzati in piccole regioni sulla superficie del Sole.
Essendo canali magnetici chiusi che trattengono il plasma solare, queste regioni sono per lo più a forma di arco. A volte la forza del brillamento è tale da generare eruzioni solari, con nubi di plasma che vengono proiettate nello Spazio. I brillamenti sono più frequenti in periodi di alta attività solare, in presenza di intensi campi magnetici delle macchie. La causa dei flare viene fatta risalire a instabilità magnetiche, che accelerano particelle e liberano energia rapidamente, provocando l’aumento repentino della luminosità, seguito da un raffreddamento più graduale.

Cos’è un’espulsione di massa coronale

Un’espulsione di massa coronale (CME, acronimo dell’inglese coronal mass ejection) è un’espulsione di materiale dalla corona solare. Il materiale espulso, sotto forma di plasma, è costituito principalmente da elettroni e protoni: quando questa nube raggiunge la Terra può disturbare la sua magnetosfera, dando vita ad una tempesta geomagnetica.

Cos’è una tempesta geomagnetica

Quando sul Sole si verificano fenomeni di attività improvvisa e violenta, come i brillamenti, vengono emesse grandi quantità di particelle ad alta energia che viaggiano velocemente nello Spazio, a volte scagliate in direzione della Terra: questa corrente di particelle viene frenata e deviata dal campo magnetico terrestre, che a sua volta ne viene disturbato e distorto.
Quando avviene questo “impatto” la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra pervasa dall’azione del suo campo magnetico) subisce un forte contraccolpo che può causare blackout temporanei nelle reti elettriche o nei sistemi satellitari di comunicazioni. Una tempesta geomagnetica può spesso dare origine al suggestivo fenomeno delle aurore polari.

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