COP28, approvato “accordo storico”: “transizione” verso l’abbandono dei combustibili fossili

I 198 delegati alla COP2 hanno approvato il "Global Stocktake"
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I Paesi della COP28 hanno approvato all’unanimità a Dubai il documento che chiede una “transizione” verso l’abbandono dei combustibili fossili. In apertura della sessione plenaria che conclude la Conferenza sul clima, i delegati hanno adottato la bozza preparata dagli Emirati Arabi Uniti, con una standing ovation e prolungati applausi. Si tratta di una “decisione storica per accelerare l’azione per il clima“, ha affermato Sultan Al Jaber, presidente della Conferenza, “abbiamo gettato le basi per realizzare un cambiamento“.

I 198 delegati alla COP28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, hanno approvato il “Global Stocktake“, il bilancio degli impegni e che comprende le azioni per ridurre le emissioni di gas serra.

L’organismo organizzatore delle Nazioni Unite per il clima, l’UNFCCC, ha pubblicato la bozza dell’accordo mercoledì mattina presto, dopo che i negoziati si erano protratti fino a tarda notte a Dubai. Gli Emirati Arabi Uniti, hanno poi rapidamente organizzato una sessione plenaria di chiusura, senza incontrare obiezioni.

Dal profondo del mio cuore, grazie. Siamo arrivati molto lontano insieme in poco tempo, abbiamo lavorato duramente perché ci fosse un futuro migliore per il pianeta e dovremmo essere orgogliosi di questo accordo storico“: è quanto ha affermato il presidente della COP28, Sultan Al Jaber, in apertura della sessione plenaria a Dubai. “Avevamo bisogno di trovare una nuova strada seguendo una stella pollare e l’abbiamo trovata“. “Per la prima volta in assoluto” nella storia delle COP “abbiamo scritto combustibili fossili nel testo“. “Siamo ciò che facciamo non quello che diciamo, quindi sono importanti le azioni che metteremo in campo“. Con l’accordo “abbiamo raggiunto una risposta equa, ampia e comprensiva, che risponde a tutte le esigenze e abbiamo messo il mondo sulla giusta strada“. “Abbiamo fatto in modo che durante i negoziati tutti si connettessero con lo spirito collaborativo. Ci siamo uniti, abbiamo agito e raggiunto il risultato“. Si tratta, ha proseguito il presidente della COP28, di “un piano robusto per restare entro il limite di +1,5°C” rispetto all’epoca preindustriale, “un piano equilibrato guidato dalla scienza“.

L’accordo non vincolante

L’accordo non è giuridicamente vincolante, ma invita tutti i Paesi ad abbandonare l’uso di combustibili fossili, per la prima volta in quasi 30 anni di vertici COP sul clima. Ciò non soddisfa i piccoli stati insulari come Samoa e le Isole Marshall, che in precedenza avevano spinto ad “eliminare gradualmente” tutti i combustibili fossili, concetto certamente più forte della “transizione” concordata. Inoltre, il documento consente un ruolo ai “combustibili transitori” come il gas. L’accordo prevede specificamente “l’abbandono dei combustibili fossili nei sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo… in modo da raggiungere lo zero netto entro il 2050 in linea con la scienza“.

Il documento riconosce “la necessità di riduzioni profonde, rapide e durature delle emissioni di gas serra (gas serra) in linea con il percorso di 1,5°C” e invita le nazioni a prenderne atto.

Le azioni prevedono, ad esempio, di triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello globale e raddoppiare il tasso medio annuo globale di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030; l’eliminazione rapida e graduale del carbone senza abbattimento e limitazione dell’autorizzazione alla produzione di energia elettrica da carbone nuova e senza abbattimento; accelerare gli sforzi a livello globale verso sistemi energetici a zero emissioni nette, utilizzando combustibili a zero e basse emissioni di carbonio ben prima o intorno alla metà del secolo; abbandonare i combustibili fossili nei sistemi energetici, a partire da questo decennio, in modo giusto, ordinato ed equo, in modo da raggiungere lo zero netto entro il 2050 in linea con la scienza; accelerare le tecnologie a zero e basse emissioni, comprese, tra l’altro, le energie rinnovabili, il nucleare, le tecnologie di abbattimento e rimozione, come la cattura, l’utilizzo e lo stoccaggio del carbonio, in particolare nei settori difficili da abbattere, e la produzione di idrogeno a basse emissioni di carbonio, in modo da potenziare gli sforzi verso la sostituzione dei combustibili fossili nei sistemi energetici.

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