Un gruppo composto da circa 20 Paesi, tra cui gli Stati Uniti, la Francia e gli Emirati Arabi Uniti, ha siglato una dichiarazione congiunta durante la COP28, sottolineando la necessità di triplicare le capacità energetiche nucleari globali entro il 2050, rispetto al livello registrato nel 2020. Questa iniziativa mira a mitigare la dipendenza dalle fonti energetiche tradizionali come il carbone e il gas, riconosciute come la sfida principale affrontata durante il vertice.
L’annuncio ufficiale è stato fatto durante l’evento a Dubai da John Kerry, il rappresentante statunitense per il clima, accompagnato da diversi leader di spicco, tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro belga Alexander de Croo. È interessante notare che Cina e Russia, attualmente tra i principali attori nella costruzione di impianti nucleari a livello mondiale, non hanno aderito alla dichiarazione, evidenziando possibili dinamiche geopolitiche e strategie divergenti riguardo a questa importante tematica.
