Tutelare la qualità dell’ambiente, migliorare le condizioni di vita economica e sociale dei cittadini, contrastare la crisi energetica grazie ai risparmi sulla bolletta elettrica, e favorire con la transizione ecologica il rientro delle famiglie nelle loro case e la ripresa dell’attività economica delle imprese nei territori interessati dalla ricostruzione post-terremoto 2016-2017. Saranno questi i temi al centro del convegno “Appennino centrale: ricostruire e riparare adattando ai cambiamenti climatici” che si svolgerà al padiglione Italia alla COP28, la 28esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, in corso a Dubai.
L’appuntamento è per lunedì 11 dicembre, ore 19.00-20.30 (ore 16 in Italia), e che vedrà la partecipazione tra gli altri del Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, del Commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016 Guido Castelli, l’inviato Speciale per i cambiamenti climatici per il governo italiano, Francesco Corvaro.
Il modello di ricostruzione dei territori dell’Appennino centrale colpiti dalla sequenza sismica avvenuta nel 2016-2017 tra Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria viene riconosciuto come una best practice che risponde alla sfida dello sviluppo sostenibile, mentre sono già evidenti i segni dei cambiamenti climatici in atto, e dei nuovi rischi idrogeologici che minacciano tutte le aree interne del Paese, e quindi anche l’area colpita dalla sequenza sismica di Amatrice-Visso-Norcia. “Il contrasto allo spopolamento è la prima azione di opposizione alla crisi climatica“, ha spiegato il Commissario Castelli. “Combattere la crisi demografica vuol dire assicurare sui territori fragili una presenza vigile, attiva e responsabile dell’uomo – ha aggiunto – e questo vuol dire, nel caso della ricostruzione post-sisma, non limitarsi a riedificare gli immobili, ma vuol dire stimolare l’impresa, farsi carico dei più fragili, promuovere e sostenere le realtà sociali che danno vita alle comunità”.
“La ricostruzione, così come il contrasto agli effetti della crisi climatica non può nascere da una visione ideologica, bensì pragmatica, come ha ribadito il Premier Giorgia Meloni nel suo intervento a Dubai, un approccio operoso e operativo per rendere questi territori un posto dove vivere”, ha sottolineato il Commissario.