No a una “chiusura aprioristica nei confronti dei reattori di grande taglia di ultima generazione“. Lo dice il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, che osserva come la valutazione “andrà fatta al momento opportuno” quando sarà disponibile la quarta generazione, non adesso con le centrali di terza generazione. “Le tecnologie nucleari di nuova generazione, oltre a garantire maggiore sicurezza e autonomia energetica, hanno un ruolo importante da svolgere nella transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e nel futuro mix energetico del Paese. La loro strategicità nella transizione energetica verso la neutralità climatica è evidenziata nella proposta di aggiornamento del Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC). Perciò sono state inserite tra gli ambiti tecnologici prioritari per il sistema di ricerca italiano da sviluppare al 2030″, spiega Pichetto, che cita in particolare gli small modular reactors (smr) e gli advanced modular reactor (amr), di piccola taglia e modulari.
“In linea con le mozioni approvate sul nucleare a maggio scorso, si conferma la volontà del Governo di partecipare attivamente, in sede europea e internazionale, a ogni opportuna iniziativa volta a incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia per scopi civili e a inserire la fonte nucleare nel mix energetico del nostro Paese”, ha detto ancora Pichetto. “L’Italia – ha spiegato – non ha preso finora impegni o concluso accordi sui tavoli internazionali, in attesa di definire la propria Strategia nazionale per il nucleare sostenibile che avverrà’ tra pochi mesi alla luce del lavoro che sta conducendo la Piattaforma Nazionale per un Nucleare sostenibile (Pnns), il cui compito principale sarà quello di definire delle linee guida e una roadmap, con un orizzonte al 2030 e al 2050, per seguire e coordinare gli sviluppi delle nuove tecnologie nucleari e comprenderne le possibili ricadute in termini di sicurezza e costi-benefici del sistema. Tale approccio è stato confermato anche in occasione degli incontri dell’Alleanza per il nucleare ai quali l’Italia ha partecipato in qualità di osservatore, a dimostrazione del rinnovato interesse e attenzione del Paese verso le tematiche trattate”.
“L’Italia è già tra i Paesi definiti amici della Boga“, Beyond Oil&Gas Alliance, “insieme, tra gli altri, a Finlandia e Lussemburgo e vi partecipa in qualità di osservatore. A tal proposito, si ricorda che la maggioranza dei Paesi Ue non risulta in alcun modo affiliata alla Boga, non comparendo né tra i Paesi membri né tra i cosiddetti Paesi amici. Tra gli assenti, anche Germania, Olanda, Austria, Grecia, e Slovenia“, ha precisato il Ministro Pichetto al question time. “In ogni caso, permane l’impegno italiano al processo di decarbonizzazione delineato dal PNIEC e rafforzato dal documento finale approvato alla COP28 che ribadisce la necessità di abbandonare progressivamente i combustibili fossili dai sistemi energetici, in modo giusto, ordinato ed equo, accelerando l’azione in questo decennio critico, in modo da raggiungere lo zero netto entro il 2050“.
“A tal riguardo, tra le azioni previste nell’accordo di COP28 – ha spiegato Pichetto – vi è la graduale eliminazione dei sussidi inefficienti alle fonti fossili il prima possibile, senza alcuna ripercussione negativa sulla povertà energetica o sulla giusta transizione e a tal proposito, il Governo attraverso la delega fiscale ha già previsto un percorso di progressiva rimodulazione o soppressione dei sussidi ambientalmente dannosi per favorire il raggiungimento degli impegni presi a livello internazionale”.