Fotovoltaico: approvata norma per lo sviluppo della filiera nazionale

La norma sul fotovoltaico predisposta dal Mimit attribuisce all'Enea il compito di istituire un registro sulla qualità degli impianti
MeteoWeb

Nel decreto energia, approvato ieri in Consiglio dei Ministri, anche una norma sul fotovoltaico predisposta dal Mimit al fine di facilitare lo sviluppo di una filiera nazionale nella tecnologia green. La nuova norma attribuisce a Enea il compito di istituire un registro, distinto in tre sezioni, dove gli impianti fotovoltaici vengono classificati e iscritti, a seconda delle caratteristiche e delle qualità energetiche. La realizzazione di tale registro è volta ad indirizzare gli investimenti delle imprese sulla tecnologia più performante, considerato che il fotovoltaico è al centro della transizione energetica e rappresenta la fonte di energia rinnovabile con più rapida crescita anche in Italia.

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha dichiarato: “la norma consente di incentivare la produzione dell’intera filiera italiana del fotovoltaico, valorizzando i prodotti di migliore qualità“.

Come già indicato nel Green Deal europeo, la decarbonizzazione del sistema energetico dell’Ue è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi climatici al 2030 e 2050. Risulta a tal fine rilevante selezionare la migliore tecnologia per gestire il processo con massima efficienza e sostenibilità e con il migliore ritorno per il sistema produttivo che è in condizione di sviluppare una tecnologia competitiva a livello europeo.

La norma approvata oggi è pertanto propedeutica alla definizione del nuovo regime per gli incentivi per le imprese, che intenderanno realizzare impianti fotovoltaici ai fini dell’autoconsumo industriale, sul quale il governo ha ottenuto il via libera dalla Commissione Europea in sede di riprogrammazione del PNRR e RepowerEU nell’ambito dei programmi Transizione 5.0, con 6,363 miliardi di dote, e sul sostegno alle PMI per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, concedendo un contributo a fondo perduto per una dotazione totale di 320 milioni di euro.

La revisione approvata dalla Commissione assicura inoltre un migliore sviluppo degli impianti di tecnologia green, grazie ai programmi per la Transizione Ecologica, le Tecnologie Net Zero e la competitività e resilienza delle filiere strategiche, con una dotazione totale di 2,5 miliardi di euro nella forma di finanziamento dei contratti di sviluppo produttivi per le tecnologie green e ambientali (come appunto quelle fotovoltaiche).

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