Uno dei sogni di Elon Musk torna nel cassetto, probabilmente per sempre. Hyperloop One, la startup che avrebbe dovuto rivoluzionare i trasporti grazie a un treno sparato alla velocità di un jet dentro un condotto sottovuoto, chiude. Secondo Bloomberg e The Verge l’azienda sta svendendo le attività, chiudendo gli uffici e licenziando i dipendenti. Chiuderà formalmente alla fine dell’anno, a quel punto tutta la sua proprietà intellettuale passerà al suo azionista di maggioranza, il principale operatore portuale di Dubai DP World.
Bisogna ancora capire cosa ne sarà della pista di prova nel deserto del Nevada. L’idea di Hyperloop era venuta fuori durante una conversazione tra Musk e l’investitore iraniano-americano della Silicon Valley Shervin Pishevar che suggeriva di usarlo per il trasporto merci e ottenne che Musk, troppo occupato a gestire SpaceX e Tesla, pubblicasse le sue idee sull’Hyperloop nel celebre Hyperloop Alpha.
Musk teorizzava che capsule aerodinamiche di alluminio piene di passeggeri o merci avrebbero potuto essere sparate in tubi, sia sollevati su tralicci che interrati, a mille chilometri l’ora. Lo scenario più accattivante era un viaggio da Los Angeles a San Francisco in soli 30 minuti e l’idea aveva colpito l’immaginazione di ingegneri e investitori in tutto il mondo. Dalla sua fondazione nel 2014, la società ha raccolto circa 450 milioni di dollari in fondi di venture capital e altri investimenti. Anche se c’è ancora una piccola manciata di startup che cercano di costruire Hyperloop, la scomparsa di una delle più grandi segnala la fine del sogno.
Virgin Hyperloop era stata originariamente fondata come Hyperloop Technologies prima di cambiare nome in Hyperloop One nel 2016 e poi di nuovo in Virgin Hyperloop One dopo essere stata acquisita dalla società di Richard Branson. Nel 2017, la società ha risolto una causa con uno dei suoi co-fondatori, Brogan BamBrogan, per accuse di molestie e sabotaggio. Un anno dopo, un altro cofondatore, Shervin Pishevar, fu estromesso con accuse di violenza sessuale e cattiva condotta.
La società era anche perennemente a corto di fondi nonostante Branson avesse ottenuto 50 milioni di dollari da parte di due investitori e ne avesse raccolti 172 milioni in nuovi finanziamenti nel 2019. L’azienda aveva compiuto numerosi passi importanti, tra cui la costruzione di una pista di prova in Nevada per testare la sicurezza e la fattibilita’ della tecnologia.
Nel 2020 aveva condotto il suo primo – e unico – test con passeggeri umani, piuttosto fallimentare: una velocità massima di 160 km/h, ben al di sotto della promessa originale di sette volte superiore. I critici hanno affermato che, sebbene Hyperloop sia tecnicamente fattibile, sia una di quelle tecnologie che è “proprio dietro l’angolo”, ma i cui tempi di realizzazione sono ancora lontani.
Durante la pandemia, quasi tutti gli alti dirigenti e fondatori hanno lasciato Hyperloop One, che ha anche eliminato la Virgin dal suo nome dopo che la società ha deciso di abbandonare il progetto di viaggi passeggeri a favore di quelli cargo. Oggi non esistono Hyperloop su vasta scala in nessuna parte del mondo. La Boring Company, che scava tunnel per conto di Musk, lo sta facendo a Las Vegas, ma per Tesla, non per Hyperloop.