Il bilancio delle inondazioni e delle frane nel nord della Tanzania a seguito delle piogge torrenziali del weekend ha superato le 50 vittime, con oltre 300 ettari di terreni agricoli andati distrutti. Lo ha reso noto oggi la portavoce dell’ufficio del Presidente Samia Suluhu Hassan, Zuhura Yunus, precisando in un comunicato che le frane e le inondazioni hanno colpito 1.150 famiglie, ovvero 5.600 persone. Case e infrastrutture sono state danneggiate dalle forti piogge che hanno avuto un impatto anche sui terreni agricoli, mettendo a rischio i mezzi di sussistenza della popolazione. “Nonostante tutti i problemi che le operazioni di salvataggio devono affrontare a causa delle strade danneggiate e del fango e dei tronchi che riempiono le strade, il governo sta facendo del suo meglio per affrontare la situazione“, ha detto Yunus.
Nella regione di Manyara, le autorità temono che alcuni corpi possano essere intrappolati nel fango. Circa 100 case nel villaggio di Katesh, nel distretto di Hanang, sono state inghiottite da una frana, ha aggiunto il Commissario della regione, Queen Sendiga, denunciando la scomparsa dei componenti di 28 famiglie.
La portavoce Yunus ha annunciato che il Presidente Hassan accorcerà la sua permanenza a Dubai, dove si trova per partecipare alla COP28, e tornerà in Tanzania per supervisionare la risposta alla calamità. Secondo quanto riferito dal governo tanzaniano, nella regione di Hanang sono stati inviati 400 soccorritori. Il Presidente ha ordinato al governo di pagare i funerali per le vittime, nonché di provvedere alle spese ospedaliere per i feriti e per gli alloggi temporanei destinati a coloro le cui case sono state “spazzate via”.
Il mese scorso, precipitazioni più intense del solito hanno causato morti e distruzione di proprietà nella città tanzaniana di Dar es Salaam e in altre aree, con l’eliminazione dei raccolti che minaccia il sostentamento della popolazione. L’agenzia meteorologica della Tanzania ha avvertito che le piogge continueranno anche questo mese.
Le gravi inondazioni causate dal fenomeno meteorologico El Niño e dal Dipolo dell’Oceano Indiano hanno ucciso centinaia di persone anche in Kenya, Somalia ed Etiopia e costretto centinaia di migliaia ad abbandonare le loro case da quando sono iniziate le piogge stagionali ad ottobre.