Pare che gli italiani non siano i soli, al mondo, ai quali tuttora manca la cultura della prevenzione sismica

  • Figura 1: Danni provocati dal terremoto con epicentro a Linxia (Cina) del 18 dicembre 2023
  • Figura 2: Danni provocati dal terremoto con epicentro a Linxia (Cina) del 18 dicembre 2023
  • Figura 3: Danni provocati ad una scuola dal terremoto di Wenchuan (Cina) del 12 maggio 2008
  • Figura 4: Danni provocati dal terremoto di Lushan (Cina) del 30 aprile 2013
  • Figura 5: Danni provocati dal terremoto con epicentro nei pressi di Linxia (Cina) del 5 settembre 2022
/
MeteoWeb

di Alessandro Martelli (esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA) – Il 18 dicembre un terremoto violento (ma non violentissimo), di magnitudo M = 6,2 e profondità ipocentrale hi = 12 km (durato 24 secondi), si è verificato in Cina, con epicentro nella città di Linxia (situata a circa 1.300 chilometri a sud-ovest di Pechino), nei pressi del confine tra le Province del Gansu e del Qinghai (a 97 km dalla città Lanzhou). Esso risulta aver causato oltre 126 vittime e 700 feriti. Ingenti sono stati i danni, con migliaia di abitazioni della zona distrutte o danneggiate (Figg. 1÷2).

Su quest’evento, l’amico Prof. Yongfeng Du, docente alla “Lanzhou University of Technology” (Cina), membro dell’“Anti-Seismic Systems International Society” (ASSISi, da me fondata a Bologna nel 2001), e fondatore, nel 2019, dell’“Expert Committee of the International  Research Base on Seismic Mitigation and Isolation of Gansu Province (P.R. China)” (del quale sono Vicepresidente), ha scritto a me ed agli altri soci dell’ASSISi, sottolineando che “un terremoto di M = 6.2 è relativamente forte per una zona rurale come quella colpita il 18 dicembre nella Cina Occidentale, dove gli edifici non erano stati progettati con adeguati criteri antisismici e molti di essi lo erano stati pure senza il coinvolgimento di ingegneri in possesso delle necessarie competenze”.  Il Prof. Du ci ha ricordato che, “nel 2000, era stato invitato dal “Department For International Development” (DFID, dipartimento ministeriale inglese che, dal 1997 al 2020, fu responsabile delle politiche e dei programmi di aiuto e di sviluppo internazionale in Africa, in Asia e nel Medio Oriente) ad occuparsi della costruzione di 400 nuovi edifici scolastici nella zona colpita da terremoto citato, che è economicamente assai povera. Ebbe così modo di “verificare che le scuole lì esistenti erano molto piccole, se non minuscole, e che, in generale, per la costruzione dei muri degli edifici, non era stato utilizzato cemento, bensì erano stati utilizzati fango, o  mattoni di argilla grezza, o terra battuta. Il DFID aveva fornito aiuti finanziari per migliorare la sicurezza sismica grazie all’utilizzazione di mattoni di argilla refrattaria, ma gli abitanti hanno continuato ad utilizzare fango per accrescere il volume gli edifici”.

Essendo stati migliaia gli edifici danneggiati o distrutti dal terremoto, perché malamente costruiti, oltre ai morti ed ai feriti, occorre sottolineare che sono migliaia le persone della zona che si trovano ora prive di qualsiasi riparo, proprio mentre anche l’inverno sta lì imperversando, con temperature che, soprattutto di notte, scendono ben al di sotto dello zero.

Non se l’aspettavano i cinesi un terremoto violento?

Mi pare assai strano, perché la zona devastata il 18 dicembre non è nuova a terremoti, anche molto violenti e pure verificatisi non tanto tempo addietro. Infatti, risalgono:

– al 12 maggio 2008, il violentissimo terremoto del Sichuan, con epicentro nella Contea del Wechuan, di magnitudo delle onde superficiali Ms = 8,0 (magnitudo  momento Mw = 7,9) e hi = 19 km, che aveva provocato oltre 87.000 tra vittime e dispersi (Fig. 3) [1÷10];

– al 30 aprile 2013, l’evento di Lushan, con epicentro molto più vicino a quello del 18 dicembre (nella Provincia di Guagsu, pure nel Nord-Ovest Cina), di Mw = 6,6÷7,0 (Ms = 7,0) e di hi ˂ 13 km, che aveva causato oltre 190 vittime e 24 dispersi, nonché 11.000 feriti, alcuni dei quali molti gravi (Fig. 4) [8÷10];

– infine, solo al 5 settembre 2022, un terzo sisma, con epicentro nella stessa zona di quello del 18 dicembre (ancora nei pressi di Linxia, nella Contea di Jishishan, nel Gansu), di M = 6,6 ed hi = 10÷12 km, che aveva ucciso oltre 118 persone ed aveva provocato 500 feriti e gravi danni (diverse frane avevano bloccato le strade ed impedito solleciti soccorsi).

In Italia, vogliamo, finalmente, attivare serie politiche di prevenzione sismica, facendo largo uso delle moderne tecnologie antisismiche (come è richiesto dalla petizione da me lanciata il 29 novembre 2011 [11])?

Oppure preferiamo copiare i cinesi che vivono dell’area devastata dal terremoto il 18 dicembre?

Riferimenti bibliografici

[1] Yongfeng Du, Alessandro Martelli e Giuliano Panza: «Nuovamente sotto accusa il metodo probabilistico per la definizione della pericolosità sismica ed i criteri di progettazione antisismica delle scuole, degli ospedali e degli altri edifici strategici e pubblici, ma una nota è positiva: l’ennesima riprova dell’efficacia dell’isolamento sismico – Il terremoto di Wenchuan del 12 maggio 2008, di magnitudo quasi 8,0 – Scuole, fabbriche e moltissimi altri edifici crollati, ospedali quantomeno fuori uso, fuoriuscita di sostanze pericolose per il crollo di un impianto chimico, enormi frane, comunicazioni interrotte per la distruzione di strade e ponti o a causa delle frane, conseguenti gravi ritardi nei soccorsi, formazione di 69 laghi con grave pericolo di inondazioni: anche quest’anno un terremoto di violenza del tutto imprevista dalla normativa vigente, che sconvolge vaste aree della Cina pochi mesi prima dei giochi olimpici, provoca numerosissime vittime, enormi danni, gravi rischi sanitari ed inquinamento dell’ambiente», 21mo Secolo – Scienza e Tecnologia, N. 3-2008, luglio 2008, pp. 39-44.

[2] Yongfeng Du, Alessandro Martelli e Giuliano Panza: «Il terremoto di Wenchuan del 12 maggio 2008, di magnitudo quasi 8,0: PSHA sotto accusa per l’errata stima della pericolosità sismica, ma riprova dell’efficacia dell’isolamento sismico, nonostante il netto superamento delle azioni sismiche di progetto», GLISNews, n. 1-2008, www.assisi-antiseismicsystems.org.

[3] Alessandro Martelli e Massimo Forni: «Prevention and mitigation of seismic risk of strategic, public and residential constructions, cultural heritage and industrial plants and components by means of seismic isolation and energy dissipation in Italy and worldwide», Relazione invitata, Sessione Speciale su «Lessons learned from the Wenchuan earthquake: development and implementation of seismic building codes», Atti dell’«International Disaster and Risk Conference 2008» (IDRC Davos 2008), Davos (Svizzera), 25÷29 agosto 2008.

[4] Alessandro Martelli, «Principi dei moderni sistemi antisismici, stato dell’arte delle applicazioni e note sul sisma di Wenchuan del 12/05/2008», Seminario su «Difendersi dai Terremoti con le Moderne Tecnologie Antisismiche. Aspetti importanti nella Progettazione e nella Realizzazione» organizzato da Edilio / BolognaFiereWeb, in collaborazione con l’ENEA, il GLIS e l’Università di Napoli Federico II, Università di Napoli Federico II, 13 novembre 2008.

[5] Alessandro Martelli, «State of the art of development and application of anti-seismic systems», “Institute of Earthquake Protection and Disaster Mitigation, Lanzhou University of Technology”, Lanzhou, (Cina), 17 ottobre 2008.

[6] Alessandro Martelli: «A seguito del terremoto di Wenchuan del maggio 2008 cresce il numero degli edifici con isolamento sismico in Cina ed in altri Paesi – Edifici isolati, effetto traino dell’Abruzzo – Le recenti applicazioni dei sistemi antisismici e le raccomandazioni della comunità scientifica internazionale per il loro corretto utilizzo», Rivista degli Ingegneri del Veneto, FOIV, N. 27, dicembre 2009, pp. 38-44;  www.ingegneriasismica.net/Tematiche/5CS/ 5CSisolamentoedificiD/5CSisolamentoedificiD_martelli04/5CSisolamentoedificiD_martelli04.htm, dicembre 2009.

[7] Alessandro Martelli: «Dal 17 al 21 novembre 2009 si è tenuta a Canton, in Cina, l’“11th World Conference on Seismic Isolation, Energy Dissipation and Active Vibrations Control of Structures”, manifestazione biennale dell’Anti-Seismic Systems International Society – “Edifici isolati, crescono le applicazioni in Cina, in Italia ed in altri paesi – È uno degli effetti dei terremoti di Wenchuan (Cina) e dell’Abruzzo”», 21mo Secolo – Scienza e Tecnologia, N. 4-2009, dicembre 2009, pp. 49÷61.

[8] Alessandro Martelli, «Seismic risk, prevention and modern anti-seismic systems in Italy», «International Symposium Commemorating Haiyuan Earthquake 100 Anniversary», International Research Base of Seismic Mitigation and Isolation of Gansu Province, Lanzhou (Cina), 18 ottobre 2020.

[9] Alessandro Martelli (a cura di  Redazione Meteoweb): «Prevenzione sismica, isolamento e dissipazione di energia: non ci sono scuse per non applicare le moderne tecnologie  – In Italia continua a mancare la ‘cultura’ della prevenzione: continuiamo a passare da un’emergenza all’altra, senza mai imparare dalle tragedie che ci colpiscono», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2020/12/prevenzione-sismica-isolamento-dissipazione-energia-moderne-tecnologie/1515030/, 1 dicembre 2020.

[10] Alessandro Martelli (a cura di  Redazione Meteoweb): «La prevenzione sismica – Rischio sismico, isolamento sismico, altre moderne tecnologie antisismiche ed applicazione di tali tecnologie», Meteoweb, Geo-Vulcanologia, https://www.meteoweb.eu/2023/11/la-prevenzione-sismica/1001328395/, 20 novembre 2023.

[11] Alessandro Martelli: «Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!», Petizione on line, Wilmington (Delaware, USA): chang.org, https://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-governo-italiano-che-si-inizino-finalmente-ad-attuare-serie-politiche-di-prevenzione-dai-rischi-naturali, San Lazzaro di Savena (Bologna), 29 novembre 2020.

Figure

Figure 1 e 2: Danni provocati dal terremoto con epicentro a Linxia (Cina) del 18 dicembre 2023

Figura 3: Danni provocati ad una scuola dal terremoto di Wenchuan (Cina) del 12 maggio 2008

Figura 4: Danni provocati dal terremoto di Lushan (Cina) del 30 aprile 2013

Figura 5: Danni provocati dal terremoto con epicentro nei pressi di Linxia (Cina) del 5 settembre 2022

Condividi