Appena terminato il workshop “L’osservazione del mare profondo: la Joint Research Unit EMSO Italia come comunità inclusiva”, organizzato a Bologna dalla Joint Research Unit (JRU) EMSO Italia, presso l’Istituto di Scienze Polari del Consiglio Nazionale delle Ricerche (ISP-CNR), Obiettivo del workshop, infatti, è stato accrescere la consapevolezza degli Enti che partecipano alla JRU EMSO Italia per creare una stabile e duratura sinergia sulle risorse materiali e di know-how per avanzare verso una nuova visione e comprensione dell’ambiente marino profondo. Tra i temi discussi, l’ottimizzazione e la condivisione delle risorse, lo sviluppo tecnologico coordinato tra gli Enti di ricerca nazionali e la formazione di giovani ricercatori, tecnici e professionisti.
La JRU EMSO Italia coordina la partecipazione della comunità scientifica italiana al programma dell’infrastruttura di ricerca europea EMSO (European Multidisciplinary Seafloor and water column Observatory). Ne fanno parte ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare (CoNISMa), Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile (ENEA), Istituto Idrografico della Marina Militare (IIM), Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) e Stazione Zoologica Anton Dohrn (SZN)
“Le infrastrutture di ricerca sono fondamentali mezzi per perseguire obiettivi ambiziosi”, ha dichiarato Carlo Doglioni, Presidente dell’INGV, nel corso della Tavola Rotonda conclusiva. “La comunità scientifica deve unirsi intorno a una progettualità scientifica di frontiera nello studio degli oceani e della Terra: solo così avremo la possibilità di attirare i migliori giovani ricercatori e di rendere le infrastrutture più efficaci nel supporto alla ricerca”.