Meteo, 2023 molto caldo in provincia di Belluno: tra gli eventi più importanti, i temporali di luglio

Le temperature medie del 2023 in provincia di Belluno sono risultate in genere 1.5°C più alte del normale, al pari del 2022, che era già risultato l’anno più caldo dal 1984
MeteoWeb

Il 2023 è risultato molto caldo e normalmente piovoso” in provincia di Belluno, “salvo nelle zone più settentrionali, dov’è piovuto un po’ di più del normale”. Lo riporta una prima, breve analisi meteorologica dell’anno solare 2023, aggiornata al 27 dicembre, da parte degli esperti di Arpa Veneto. “L’anno è iniziato con un bimestre gennaio-febbraio mite e secco, mentre la primavera è risultata normale. L’estate è stata calda ed un po’ più piovosa del consueto. L’autunno si è rivelato più caldo del normale, soprattutto nei mesi di settembre ed ottobre, ed in linea con le medie per quanto riguarda le precipitazioni. Infine dicembre, fino al giorno 27, è risultato circa 2°C più caldo del normale e con precipitazioni mediamente nella norma, anche se concentrate quasi tutte nei primi 13 giorni”, si legge nell’analisi.

Temperature

Le temperature medie annuali sono risultate in genere 1.5°C più alte del normale, al pari del 2022, che era già risultato l’anno più caldo da quando esiste la rete meteorologica della Regione Veneto, ovvero dal 1984. In alcune località, come ad esempio ad Agordo, Forno di Zoldo, Santo Stefano e Borca, il 2023 è risultato ancora più caldo del 2022, in altre zone le temperature medie di questi due anni sono state praticamente le stesse. Per la città di Belluno, di cui si dispone una serie storica di oltre 140 anni, si può affermare che il 2022 ed il 2023 si sono rivelati gli anni più caldi in assoluto. Notevole il fatto che i 5 anni più caldi di questa serie ultra centenaria, si sono verificati tutti negli ultimi 10 anni (2014, 2018, 2019, 2022 e 2023). Nell’anno che sta per chiudersi, i mesi più caldi del normale sono stati quelli del primo trimestre, il bimestre settembre-ottobre e l’ultimo mese dell’anno. Nessun mese, invece, è stato più freddo del normale”, continuano gli esperti di Arpa Veneto.

Grafico delle temperature medie annuali di Belluno dal 1880 al 2023. Fonte: Arpa Veneto

Precipitazioni

Le precipitazioni totali annuali (in genere fra 1200 e 2000mm, a seconda delle zone) sono risultate nel complesso nella norma, eccezion fatta per molte località delle zone più settentrionali della provincia (es. Arabba, Auronzo, Caprile e Santo Stefano) dov’è piovuto fra il 15% ed il 20% in più. I mesi più piovosi sono stati maggio, luglio ed ottobre, quelli meno piovosi febbraio e settembre. In tutto si sono avuti 103-123 giorni piovosi, a seconda delle zone, generalmente in linea con le medie pluriennali (106- 118)”, si legge ancora nota.

Gli eventi meteo più importanti del 2023

Dell’anno che sta per concludersi, gli esperti di Arpa Veneto evidenziano:

  • La tempesta di Foehn del 4 febbraio, con velocità massima del vento di 165km/h a Cima Pradazzo, 151km/h a Ra Vales, 121km/h sul Faloria e 98km/h a Cortina, con locali danni sulle Dolomiti. A Feltre la temperatura schizza a +18,8°C;
  • Il lungo periodo di caldo anomalo dal 12 al 22 febbraio, con massima di +16,9°C a Malga Ciapela;
  • Il violentissimo rovescio temporalesco del 28 maggio nella periferia est di Belluno. In mezz’ora cadono 45mm di pioggia, l’intensità più alta degli ultimi 30 anni nel capoluogo. Nelle zone di Sopracroda, Cavarzano e Cusighe e nell’area dell’aeroporto si verificano locali dissesti idrogeologici e allagamenti;
  • Fra il 18 ed il 25 luglio un’eccezionale sequenza di fenomeni temporaleschi di forte o fortissima intensità investe l’arco alpino e le pianure di Lombardia, Veneto e Friuli, con grandinate disastrose e violente raffiche di vento, talora ripetute più volte sulle stesse aree. Per intensità, frequenza ed estensione dei fenomeni estremi, non si hanno riscontri in passato. Anche nel Bellunese si hanno fenomeni localmente forti, anche se meno frequenti e meno diffusi rispetto alle zone di pianura. Nel tardo pomeriggio del 18 luglio un’intensa linea temporalesca causa diffuse forti, raffiche di vento (downburst), che in alcuni casi vengono intensificate dalle strettoie nelle valli. Si registrano molti tetti di edifici danneggiati o sollevati e schianti boschivi, come ad esempio a Campolongo di Cadore. A Cortina viene misurata una velocità massima di 111km/h, ma in quota vengono registrate raffiche ancora più forti, come a Cima Pradazzo (143km/h) e sulle Pale di San Martino (162km/h). Nei giorni successivi si verificano altri forti fenomeni temporaleschi, che causano colate detritiche sulle Dolomiti e danni per vento forte e grandinate;
  • Il forte temporale del 17 agosto fra Cesiomaggiore e Santa Giustina, con danni per vento e grandine. Nello stesso giorno un altro intenso temporale sul Monte Moiazza innesca una colata detritica che invade la strada provinciale poco a monte della frazione di Chiesa (Val di Zoldo);
  • Il gran caldo dal 21 al 26 agosto, con massime di +36,5°C a Feltre, +33,5°C a Santo Stefano e +30,8°C a Falcade;
  • I temporali localmente violenti del tardo pomeriggio del 24 agosto, con colate detritiche in Val d’Ansiei, una delle quali invade la strada statale. Sul Faloria viene registrato un rovescio temporalesco di eccezionale intensità, con 54mm di pioggia in mezz’ora, dei quali 34mm in 15 minuti;
  • Il maltempo del 28 agosto, con piogge abbondanti che provocano nuovi, locali dissesti idrogeologici sulle Dolomiti (es. una colata detritica sul Passo Tre Croci). Si verificano sulle Prealpi anche locali, fortissimi rovesci temporaleschi, con nuovo record di pioggia sui 30 minuti (53mm) sul Monte Avena, di cui 18mm in 5 minuti;
  • I due periodi con temperature sempre superiori a 0°C sulla Marmolada, straordinariamente lunghi per il periodo autunnale: dal 25 settembre al 4 ottobre (9 giorni consecutivi) e dal 6 al 14 ottobre (altri 8 giorni consecutivi);
  • Il caldo anomalo dal 17 al 25 dicembre, con massima di +14,3°C a Malga Campobon (1940 metri, in Val Visdende) il giorno 18 e picchi di +18,8°C a Perarolo e +18,5°C ad Agordo il giorno 23, causa Foehn”.
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