Il sistema di previsione e monitoraggio Copernicus ha pubblicato le nuove previsioni meteo stagionali aggiornate per l’inverno 2023-2024. “Come nelle previsioni precedenti, si prevede che l’attuale evento di El Niño raggiungerà il picco nei prossimi due mesi per poi indebolirsi in seguito, con la probabilità che le condizioni neutre dell’ENSO siano vicine ai livelli climatologici alla fine del periodo di previsione”, riporta Copernicus.
La previsione aggiornata per l’inizio dell’inverno, che comprende la seconda metà di dicembre e tutto il mese di gennaio, ora favorisce una “pressione atmosferica superiore alla media sul Polo Nord e una pressione inferiore alla media alle medie latitudini settentrionali, un pattern associato a probabilità più elevate del solito per freddo oltre la media sulle regioni settentrionali e nordorientali europee (ad esempio la Penisola scandinava) e condizioni più umide della media per le regioni dell’Europa centrale e occidentale. L’accordo tra i modelli per il periodo è più forte rispetto alle previsioni del mese scorso, ma non è ancora unanime”, riporta Copernicus.
Concentrandoci sull’Italia, si vede che dalle Alpi in giù sono previste temperature più alte della media, soprattutto al Centro-Sud. Per quanto riguarda le precipitazioni, mentre per buona parte del Paese si prevedono condizioni nella media, saranno sopra media al Nord Italia.
“Un pattern simile di pressione atmosferica è previsto per l’ultima parte dell’inverno, con temperature superiori alla media favorite nella maggior parte delle aree d’Europa (ad eccezione della Scandinavia); il segnale di pioggia continua fino a febbraio, ma la sua estensione geografica è ridotta alle parti centrali e orientali dell’Europa”, spiega Copernicus.
Per quanto riguarda l’Italia, l’anomalia di temperatura è ancora positiva, anche se inferiore rispetto alla prima parte dell’inverno, ed è più accentuata all’estremo Sud. Sul fronte precipitazioni, vengono segnalate nella media sul nostro Paese.
Copernicus conclude che “il pattern per la fine dell’inverno è sostanzialmente coerente con l’influenza prevista da El Niño, a differenza di quello per l’inizio dell’inverno. La situazione di quest’anno illustra il fatto che l’ENSO non è l’unico fattore che influenza il clima invernale europeo”.