Uno strumento a bordo di Aditya-L1, il primo osservatorio indiano per lo studio del Sole, ha ufficialmente “aperto i suoi occhi” scientifici e ha inviato sulla Terra bellissime immagini della nostra stella. Catturate all’inizio di questa settimana da un payload chiamato SUIT (abbreviazione di Solar Ultraviolet Imaging Telescope), rivelano alcune caratteristiche sulla superficie, tra cui macchie solari e alcune aree silenziose e inattive. Si tratta di “un’opportunità di una vita, concepire un telescopio spaziale e vedere le sue prime osservazioni,” ha affermato Durgesh Tripathi, principal investigator di SUIT.
Gli scienziati hanno acceso lo strumento il 20 novembre, secondo quanto riportato dall’Indian Space Research Organisation (ISRO), che gestisce l’osservatorio solare Aditya-L1 in collaborazione con diverse istituzioni situate ad Ahmedabad, Pune e Kerala.
Il Sole, ovviamente, è una palla ribollente di plasma. Quindi, non ha una superficie solida e rocciosa come quella terrestre, ma un sottile involucro di idrogeno ed elio chiamato fotosfera. Ha uno spessore di circa 100 km e ospita macchie solari, o regioni oscure, grandi quanto un pianeta, caratterizzate da intensi campi magnetici da cui fuoriescono potenti brillamenti solari. A volte, questi getti di plasma viaggiano verso di noi, come quelli che hanno scatenato una recente tempesta solare che ha dato origine a splendide aurore in tutto il mondo. Le ultime immagini di Aditya-L1 ritraggono 4 macchie solari, inclusa una molto vicina all’equatore del Sole.
La missione di Aditya-L1
Aditya-L1 è decollata il 2 settembre dallo spazioporto indiano di Sriharikota per un viaggio di 4 mesi verso l’orbita L1, un punto di osservazione nello Spazio a circa 1,5 milioni di km dalla Terra. Da questa regione, la sonda può osservare il Sole continuamente e rimanere piuttosto stabile utilizzando una quantità minima di carburante e richiedendo solo poche manovre orbitali.
La sonda è passata oltre la sfera di influenza gravitazionale della Terra alla fine di settembre, e raggiungerà i suoi alloggi cosmici finali alla fine di questo mese o all’inizio del prossimo. Quindi, si prevede che i suoi 7 strumenti scientifici inizieranno a studiare come si comportano le particelle del vento solare dopo l’espulsione dal Sole, monitorando anche la nostra stella per i prossimi brillamenti solari.
Il team di missione ha iniziato ad attivare anche altri payload a bordo di Aditya-L1. La settimana scorsa, ad esempio, l’ISRO ha annunciato che lo strumento Aditya Solar wind Particle Experiment (ASPEX), destinato a studiare la composizione del vento solare mediante osservazioni in situ, stava funzionando come previsto. Venerdì 8 dicembre, è stato acceso anche un altro payload, progettato per monitorare il vento solare. Gli scienziati sperano di utilizzare i dati di questa missione per prevedere l’attività dei brillamenti solari e le espulsioni di massa coronale (CME).