Il Solstizio d’Inverno 2023 è arrivato, portando la notte più lunga dell’anno

A partire da oggi la durata della luce del giorno inizierà ad aumentare, all'inizio in modo impercettibile, ma tra un mese diventerà evidente
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È arrivato l’inverno nell’emisfero settentrionale, il Solstizio è “scoccato” ufficialmente alle 04:27 ora italiana, con i raggi del Sole che splendono direttamente sul Tropico del Capricorno, latitudine 23,43 gradi Sud. Se ci trovassimo nell’Australia occidentale in un punto vicino al lago MacKay, vedremmo il Sole splendere direttamente sulla nostra testa.

La parola “solstizio” deriva da “sol” (Sole) e “sistere” (fermarsi). Il nostro pianeta è inclinato sull’asse di 23,4 gradi. Quindi, poiché la Terra si muove attorno al Sole una volta all’anno, arriva un momento in cui il Sole splende di più nell’emisfero settentrionale, quando per noi è estate, e a volte più nell’emisfero australe, quando per noi è inverno. Tra ciascuno di questi 2 estremi arriva un momento in cui il Sole splende in uguale quantità per un’intera giornata su tutte le parti del pianeta: gli equinozi.

Il Sole risplende, alto e basso

Il primo giorno d’estate vediamo il Sole alto nel cielo a mezzogiorno. Sorge circa 8 ore prima di mezzogiorno e tramonta circa 8 ore dopo mezzogiorno e di conseguenza il clima diventa caldo. Negli equinozi d’autunno e di primavera, il Sole rimane nel cielo per circa 12 ore. Il primo giorno d’inverno il Sole è visibile nel cielo solo per circa 8 ore e a mezzogiorno appare molto basso nel cielo. Di conseguenza, l’esposizione al Sole è scarsa.

Nei tempi antichi, le persone non avevano alcuna comprensione dei meccanismi dell’universo. Pensavano che qualcosa un giorno o l’altro sarebbe andata storta e che il Sole avrebbe continuato il suo viaggio verso Sud per non tornare mai più. Il tramonto del Sole era motivo di paura e meraviglia. Quando videro il Sole fermarsi e iniziare lentamente a salire verso un luogo più alto, le persone si rallegrarono: sentivano la promessa che la primavera sarebbe tornata.

Si è stabilita una tradizione

La maggior parte delle culture celebrava il Solstizio d’Inverno per celebrare il ritorno dei raggi caldi del Sole. Ogni anno durante la 3ª settimana di dicembre si teneva una grande festa nell’antica Roma, conosciuta, i Saturnalia. Si scambiavano doni e si decoravano case, strade ed edifici. La gente tornava a casa per le vacanze e tutti erano in uno stato d’animo felice e festaiolo. In effetti, potrebbe benissimo essere che il nostro modo di celebrare il periodo natalizio si possa fare risalire ai Saturnali, le cui origini derivano dall’osservazione del Sole che inizia la sua ascesa verso Nord.

Solstizio d’Inverno, giornate più lunghe ma più fredde

A partire da oggi la durata della luce del giorno inizierà ad aumentare, all’inizio in modo impercettibile, ma tra un mese diventerà evidente che il Sole sorge prima e tramonta più tardi. Mentre le giornate si allungano, il freddo diventerà più intenso. Se l’insolazione – l’energia totale ricevuta dal Sole – governasse da sola la temperatura, però, ora dovremmo sperimentare il clima più freddo dell’anno.

L’atmosfera nelle regioni temperate resta indietro rispetto al Sole e continua a diventare più fredda, una situazione che dura diverse settimane o più. Un processo inverso avviene dopo il Solstizio d’Estate a fine giugno. Pertanto, c’è uno sbalzo di temperatura di circa un mese: il clima più freddo di solito arriva a fine gennaio e il clima più caldo a fine luglio.

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