“Scosse di terremoto in Italia ci sono sempre, come quelle di oggi in Calabria, di magnitudo superiore a 3 e ce ne sono oltre 150 all’anno e sono terremoti del tutto nella norma. Non c’è nulla di anomalo. La geodinamica dell’Italia è tale per cui l’Appennino si estende di alcuni millimetri all’anno, e questo genera una sismicità permanente: nella Sala Sismica Nazionale registriamo un terremoto ogni trenta minuti e solo oggi ce ne sono stati circa una cinquantina. Il pianeta è vivo e i terremoti seguono la legge sulla relazione tra frequenza e magnitudo, legge di Gutenberg-Richter: tanti piccoli terremoti e pochi grandi terremoti“. Lo ha detto all’Adnkronos il Professor Carlo Doglioni, Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), spiegando che non ci sono connessioni tra i diversi terremoti registrati in questi giorni.
“Quelli di Calabria, quello delle Marche di qualche giorno fa e i Campi Flegrei sono eventi separati, coinvolgono frammenti di crosta terreste del tutto indipendenti, ma il meccanismo è unico ed è il fenomeno geodinamico che sia chiama ‘subduzione’ – ha spiegato Doglioni – e che porta la litosfera, cioè il guscio esterno della Terra, dell’Adriatico e dello Ionio sotto l’Appennino e questo determina la sismicità, mentre per i Campi Flegrei il sollevamento è legato al magmatismo, quindi a qualcosa di diverso”.
“La Calabria e la Sicilia orientale sono zone a maggiore pericolosità sismica in Italia, questo rende ancor più necessario studiare a fondo i terremoti. Dobbiamo investire di più nello studio della Terra, dobbiamo rendere le nostre case in grado di resistere ai terremoti futuri, che possono essere anche di magnitudo molto forti“, ha concluso Doglioni.