Oltre 30 scosse di terremoto con magnitudo tra 4.3 e 7.6 sono state registrate nelle ultime 24 ore in mare al largo della costa sudorientale delle Filippine: è quanto ha reso noto l’Istituto geofisico statunitense USGS. Non è stato diramato un nuovo allarme tsunami, ma purtroppo sono state riportate due vittime, tra cui un 30enne morto nel crollo di un muro nella città di Bislig, secondo quanto riporta la protezione civile locale. Due i feriti a Tandag, a circa 100 km di distanza.
La scossa più potente, la prima, avvenuta alle 22:37 (le 15:37 di ieri ora italiana), è avvenuta in mare a 21 km al largo di Hinatuan, ad una profondità di 32 km.
Le Filippine sono situate in una regione sismicamente attiva a causa della posizione lungo la Cintura di Fuoco del Pacifico, una zona caratterizzata da intensa attività sismica e vulcanica. La sismicità è abbastanza elevata a causa dell’interazione delle placche tettoniche nella regione. La placca delle Filippine si muove verso Nord/Ovest rispetto alla placca euroasiatica, causando una zona di subduzione lungo la fossa delle Filippine. Questo movimento tettonico è responsabile di terremoti e attività vulcanica nella regione.
Le Filippine sono soggette a terremoti di varia intensità, e possono verificarsi in diverse parti dell’arcipelago. Alcune delle aree più sismiche includono la zona di Mindanao, la zona di Manila e altre zone circostanti.