Il 13 gennaio 2012, la nave da crociera Costa Concordia, con a bordo 4.229 persone tra passeggeri ed equipaggio, urtò contro uno scoglio al largo dell’Isola del Giglio, in Toscana. L’impatto provocò una falla sulla carena e la nave iniziò ad imbarcare acqua. La nave era comandata da Francesco Schettino, accusato di avere causato il naufragio per aver fatto eseguire una manovra pericolosa troppo vicina alla costa.
Il naufragio della Costa Concordia fu un evento tragico che causò la morte di 32 persone. I corpi delle vittime furono recuperati nel corso delle settimane successive al naufragio. I soccorsi furono coordinati dalla Guardia Costiera italiana e da altre forze di soccorso italiane ed europee. I passeggeri e l’equipaggio furono evacuati dalla nave, che si fermò in posizione di traverso con l’elica fuori dall’acqua.
Il naufragio della Costa Concordia fu un evento che ebbe un grande impatto sull’Italia e sull’industria delle crociere. La nave fu rimossa dal fondale marino nel 2014 e demolita nel 2017.
Le cause del naufragio della Costa Concordia sono ancora oggetto di dibattito. Le indagini hanno evidenziato una serie di fattori che contribuirono all’incidente, tra cui la manovra pericolosa eseguita dal comandante Schettino, i problemi di comunicazione e coordinamento a bordo della nave, la mancanza di procedure di emergenza adeguate.