Auto vola nel lago di Como: 1 morto, 2 salvati da pompiere eroe

Un'auto è precipitata nel lago di Como dopo un volo di 40 metri: donna morta, decisivo l'eroico intervento di un Vigile del Fuoco fuori servizio per salvare altri due feriti
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Un’auto con tre persone a bordo è uscita di strada finendo nel ramo lecchese del lago di Como a Colico, nei pressi dell’Abbazia di Piona. I soccorsi arrivati sul posto hanno solo potuto constatare il decesso di una donna, mentre hanno iniziato a rianimare gli altri due passeggeri, un uomo di 79 portato all’ospedale di Gravedona e un sessantenne trasportato all’ospedale di circolo di Varese, entrambi in gravissime condizioni. Sul posto elisoccorso, ambulanze, squadre dei vigili del fuoco di Lecco, Sondrio e Como insieme ai sommozzatori e ai carabinieri di Lecco.

Vi sarebbe una manovra errata compiuta con l’auto nell’area di posteggio prima di arrivare all’abbazia di Piona, all’origine della tragedia avvenuta questo pomeriggio nella frazione di Colico, centro dell’Alto lago di Como, in provincia di Lecco. Nell’incidente ha perso la vita una donna di 56 anni mentre gli altri due occupanti della vettura, un uomo di 79 anni e un altro di 60, sono stati ricoverati d’urgenza e in condizioni critiche negli ospedali di Gravedona (Como) e Varese. Gli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lecco, stanno lavorando principalmente sull’ipotesi della possibile errata manovra del conducente, anche se saranno le perizie tecniche a stabilire esattamente l’accaduto. La vettura ha compiuto un volo di circa 40 metri, finendo nelle acque del lago. I vigili del fuoco sono poi riusciti a imbragare il mezzo, per evitare che si potesse inabissare. L’auto con ogni probabilità verrà recuperata domani per essere poi sottoposta a perizie, al fine di ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto.

I due feriti salvati da un eroico vigile del fuoco

 

Un vigile del fuoco libero dal servizio, che aveva assistito all’incidente, si è subito tuffato tirando fuori dal mezzo sommerso i tre occupanti. Dopo la rianimazione è riuscito a salvare i due uomini, nulla ha potuto fare invece per la donna. L’eroe si chiama Ivano Ghidoni, un sommozzatore dei vigili del fuoco di Milano fuori servizio di 45 anni, che dapprima è stato testimone dell’incidente avvenuto oggi pomeriggio intorno alle 16 a Colico, nel Lecchese, ed è subito intervenuto. Ed è stato il suo intervento tempestivo che ha permesso di attivare immediatamente i soccorsi e di salvare due dei tre passeggeri, un uomo di sessant’anni e uno di 79, mentre un donna di 56 anni, che era alla guida, è deceduta sul colpo. Ghidoni, in servizio al distaccamento di via Sardegna, era in visita all’abbazia di Piona con alcuni parenti quando ha visto la macchina, un minisuv, fare una manovra sbagliata per parcheggiare e finire giù da una scarpata fino in acqua ribaltandosi. Si è tuffato e ha estratto i tre passeggeri dall’abitacolo, uno era rimasto incastrato fra i sedili. Lui e i suoi familiari hanno iniziato il massaggio sui due uomini che erano in arresto cardiaco e ipotermia. Il più anziano è stato portato all’ospedale di Gravedona, il sessantenne a Varese dove è stato rianimato e ora si trova ricoverato in prognosi riservata.

Le parole del Vigile del fuoco eroe

“Ce l’abbiamo messa tutta”: Ivano Ghidoni, vigile del fuoco di stanza al distaccamento di via Sardegna a Milano, racconta all’ANSA in questo modo come con la compagna anestesista rianimatrice ha estratto e soccorso tre persone finite con l’auto nelle acque gelide del lago di Como dopo un volo di decine di metri. “Eravamo andati fuori con la famiglia perché è il compleanno di mia suocera. Dopo aver mangiato lì vicino abbiamo visitato l’abbazia di Piona e quando stavamo andando via abbiamo sentito un rumore come di un masso che cadeva e poi un tonfo fortissimo” spiega. Non era un masso ma il minisuv che era precipitato in acqua. “La gente ha iniziato a urlare dal parcheggio. Io ho chiamato il 112 e ho avvisato che stavo per intervenire”. La zona era impervia, l’auto si era ribaltata ed era finita quasi completamente sott’acqua con fuori solo le ruote e il pianale. “Quando sono arrivato c’ero solo io. Ho pensato che ci fosse dentro qualcuno e ho cercato di aprire le portiere”. La prima che si è aperta è quella posteriore. “Sono riuscito a estrarre la prima persona e a buttarla sul pianale. La mia compagna è una anestesista rianimatrice e ha iniziato il massaggio. In una situazione surreale è riuscita a gestire tre pazienti”. Mentre Debora Palmisano ha pensato a rianimare la prima persona, Ivano – che non è sommozzatore ma ha fatto il corso di autoprotezione in ambito acquatico e ha il brevetto di salvamento a nuoto – ha continuato a immergersi per estrarre tutti. “Non si riusciva a stare sotto molto perché l’acqua era fredda. Nel frattempo è arrivato un parente delle persone nell’auto che ha detto che erano tre” spiega. Anche con il suo aiuto hanno aperto la portiera del guidatore, dove si trovava una donna di 56 anni bloccata dalla cintura di sicurezza. Un pescatore ha fornito il coltello per tagliarla e riuscire a liberarla. Ancora più faticoso estrarre la terza persona che era incastrata fra i sedili. “Sono arrivati i soccorsi ma non potevano raggiungere il punto dov’era la macchina” e quindi i feriti sono stati portati con la barca a remi del pescatore al pontile più vicino, uno alla volta. “Spiace che una persona sia deceduta noi – conclude – ce l’abbiamo messa tutta”.

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