Si è svolta questa mattina, presso la sede centrale del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) la cerimonia di apposizione di quattro pietre di inciampo in memoria della famiglia Anticoli: Giacomo Anticoli – dipendente dell’Ente che per motivi di servizio dimorava nell’edificio dove ha sede l’amministrazione centrale – la moglie Gemma e le figlie Luciana e Fiorella, che a seguito del Rastrellamento del Ghetto di Roma furono deportati ad Auschwitz, senza più fare ritorno. La famiglia Anticoli fu espulsa dal Cnr in conseguenza dell’applicazione delle cosiddette “leggi razziali”.
L’evento si è svolto alla presenza, tra gli altri, dell’Ambasciatore d’Israele in Italia Alon Bar, mentre in rappresentanza del Ministero dell’Università e della Ricerca era presente l’ex senatrice e attuale consigliere del Ministro Anna Maria Bernini Maria Alessandra Gallone, che ha portato un messaggio del Ministro: “la cerimonia di oggi è un’occasione importante per riflettere sulla potenza della ricerca e della conoscenza quali strumenti di pace globale, di unione tra popoli, di coesistenza tra Nazioni, di collaborazione internazionale per la soluzione di problemi comuni. Ed è una cerimonia che ha un fortissimo valore simbolico. Oggi, di fronte a uno scenario segnato da drammatici avvenimenti e forti tensioni internazionali, dopo il terribile attacco terroristico dello scorso ottobre da parte di Hamas su civili inermi, la luce di queste pietre, la chiarezza della ricerca e della conoscenza devono brillare ancora più luminose. E come la ricerca che non si arrende mai, come chi sbaglia e inciampa poi si rialza fino a quando non trova la giusta risposta, anche noi avvertiamo forte il dovere di agire per la pace, in difesa dei valori di democrazia e di libertà, promuovendo una soluzione giusta e duratura che dia serenità e sicurezza ai popoli che si scontrano con la violenza invece di trovare soluzioni attraverso il dialogo”.
La prima parte della giornata è stata dedicata alla cerimonia di apposizione delle pietre di inciampo, la cui istruttoria è stata curata dall’associazione “Arte in memoria”; quindi, l’evento è proseguito con una tavola rotonda introdotta e moderata dal coordinatore del progetto “Pagina della Memoria” Aldo Winkler (Ingv), con interventi di Giulia Simone (Università degli studi di Padova), Alessia Glielmi (Responsabile della Gestione Documentale e degli Archivi del Cnr e referente del progetto), Ada Chiara Zevi (Presidente dell’associazione “Arte in memoria”) e Maria Paola Gargiulo (Capo Segreteria della Commissione del Senato Antidiscriminazioni, con i saluti della Senatrice Liliana Segre, che ha aderito al progetto).
L’Ambasciatore Alon Bar ha dichiarato che: “ricercare l’impatto delle leggi razziali sul mondo della scienza e della cultura in Italia e mappare le storie personali e familiari di coloro che hanno subito la discriminazione rappresenta un’azione di notevole importanza e valore sociale. Questa iniziativa richiama l’attenzione sul costo personale affrontato dai cittadini italiani e sottolinea l’importanza di prevenire situazioni simili in futuro. Come nel passato, la diffusione di discorsi di odio può portare ad atti violenti, pertanto i messaggi espressi dai leader politici e accademici rivestono un ruolo cruciale, specialmente di fronte alle attuali ondate di antisemitismo senza precedenti, anche in Italia”.
A conclusione, Presidenti e rappresentanti degli Enti in accordo hanno espresso le loro riflessioni: “il mondo culturale e scientifico-accademico sono stati tra i più colpiti dai ‘Provvedimenti per la difesa della razza italiana’ del 1938: moltissimi cittadini ebrei vissero l’umiliazione dell’allontanamento da scuola, università e della sospensione da tutte le cariche e impieghi pubblici. Per questo, oggi, riveste particolare importanza il puntale lavoro di ricostruzione che emerge dal progetto “Pagina della Memoria”, che intende riportare alla luce le storie e il sacrificio di tante personalità della scienza e della cultura, così come di famiglie innocenti che pagarono un tributo altissimo, come quella di Giacomo Anticoli, che fu deportato e ucciso ad Auschwitz assieme alla moglie e alle due giovanissime figlie. A lui e ad altre storie di dipendenti del Cnr dispensati dal servizio è dedicata la mostra storico-documentaria allestita nella sede dell’Ente”, ha ricordato la Presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza.
“La scienza non ha confini, anzi li abbatte, unisce: i ricercatori di tutto il mondo dedicano la propria esistenza a migliorare la vita di tutti, in qualsiasi nazione”, ha aggiunto il Presidente di Ingv Carlo Doglioni. “L’Ingv, grazie all’iniziativa di Aldo Winkler, ha istituito la Pagina della Memoria (https://www.ingv.it/paginadellamemoria.it), un portale dove raccogliere le testimonianze preziose di chi ha conosciuto la deportazione, la violenza antirazziale, anche nell’ambito della ricerca e dell’università, in un mondo che deve ancora diventare maturo, comprendere che, come ha dimostrato Luigi Cavalli Sforza, sulla Terra esiste una sola specie umana, non ci sono razze diverse, che la solidarietà dei popoli è una conquista possibile e utile a tutti. Anche la figlia di Leone Anticoli, dipendente ING, Fiorella Anticoli di due anni, fu deportata il 16 ottobre 1943. La memoria è una potente arma di difesa alla quale non possiamo rinunciare per un futuro di ragionevolezza e convivenza pacifica. Grazie al Cnr, alla sua Presidente Maria Chiara Carrozza e Alessia Glielmi per aver voluto questo momento di riflessione per un futuro più solidale. Come dice John Lennon nel suo intramontabile “Immagina tutte le persone che vivono la vita in pace… e il mondo vivrà come uno”.
“L’impegno etico e civile della comunità scientifica nella conservazione della memoria è essenziale per evitare il ripetersi di eventi che hanno calpestato la dignità umana ed il rispetto dell’altro”, ha dichiarato il Direttore Generale di Inapp Santo Darko Grillo. “Le leggi razziali, pagina nefasta della storia, hanno prodotto gravi conseguenze anche nel mondo accademico. È, pertanto, necessario mantenere vivo il ricordo attraverso la divulgazione e la condivisione con altri enti di ricerca della documentazione storica esistente. Compito del nostro Istituto è mettere a disposizione tutta la propria esperienza affinché il ricordo del passato si mantenga vivo nel presente, per promuovere migliori condizioni future di convivenza civile e democratica”.
Il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma Rav Riccardo Shemuel Di Segni ha aggiunto che: “è importante mantenere il ricordo, tanto più in un ente come il Consiglio nazionale delle ricerche, fondato da Vito Volterra, uno scienziato ebreo e perseguitato per il suo antifascismo”.
Anche Roberto Antonelli, Presidente dell’Accademia dei Lincei, ente tra i primi promotori della Pagina della Memoria, ha ricordato la figura di Vito Volterra, presidente Lincei dal 1920 al 1926, cui nel 2022 è stato dedicato un convegno, sottolineando che: “se il compito precipuo dell’Accademia è dare indicazioni e tessere rapporti tra le principali accademie europee e non, questo lo si fa anche sulla scorta di chi ci ha preceduti e di ciò che è stato. Un pensiero va poi a tutto quel che l’Italia, l’Europa e il mondo intero hanno perso con le leggi razziali e lo sterminio, non solo in termini di vite umane, ma anche di crescita umana e del pensiero tutto, scientifico e non”.
Alla cerimonia ha partecipato, quale delegato del Sindaco del Comune di Roma, l’assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor: “l’apposizione delle pietre d’inciampo ha il grande valore di arricchire il patrimonio della memoria condivisa da trasmettere alle generazioni più giovani e di testimoniare la storia drammatica che sconvolse e cambiò per sempre la vita di migliaia di cittadini romani. Abbiamo voluto a ottobre scorso, con le celebrazioni per l’80esimo anniversario del Rastrellamento degli Ebrei da Roma, rendere patrimonio collettivo la memoria di quegli anni che hanno cancellato famiglie e spezzato vite anche nella nostra città. Ed è un monito, affinché ciò che è stato non si ripeta mai più, carico di speranza in un momento storico in cui perdiamo i testimoni diretti e ognuno di noi diviene parte di una responsabilità che si fa collettiva”, ha affermato.
Al termine dell’evento, si è svolta una visita guidata alla Digital Gallery del Cnr, all’interno della quale è stato installato il percorso espositivo storico–documentale “Racconti e immagini”, accompagnato dalla voce dei curatori del progetto e dedicato ai dipendenti dell’Ente che, in quanto ebrei, furono “dispensati dal servizio” nella primavera del 1939.