Un vulcano ha iniziato ad eruttare oggi nel sud-ovest dell’Islanda per la seconda volta in meno di un mese, generando lava che sta scorrendo verso un insediamento vicino. L’eruzione, iniziata poco prima delle 8 del mattino, è avvenuta dopo uno sciame di terremoti vicino alla città di Grindavik, ha detto l’Ufficio Meteorologico Islandese (IMO). La comunità è stata evacuata durante la notte, ha riferito la televisione islandese RUV. “La lava scorre verso Grindavik, poche centinaia di metri a nord della città, circa 400-500 metri”, aveva detto Kristín Jónsdóttir (IMO).
Nelle ore successive, una fessura si è aperta vicino alle case, alla periferia della comunità. “Proprio ora, una nuova fessura si è aperta a sud della prima fessura di questa mattina“, ha aggiunto l’IMO in un comunicato. “La nuova fessura è appena fuori dai confini della città”. Le immagini che arrivano dalla zona mostrano che la lava sembra aver già raggiunto le case di Grindavik. “Si è sopraffatti da questa nuova svolta degli eventi. Una nuova fessura si è aperta più vicino alla città e la lava ha attraversato la strada a Grindavík”, ha spiegato Dorvaldur Dórdarson, Professore di vulcanologia all’Università dell’Islanda, secondo il quale è possibile a questo punto che si formino più fessure vulcaniche.
”Un grande e grave shock per la popolazione”, è il commento del sindaco di Grindavik, Fannar Jonasson. Il capo della Protezione Civile Vidir Reynisson ha detto che la lava stava scorrendo verso le condutture dell’acqua e dell’elettricità.
In un post su X, il Presidente islandese Gudni Johannesson ha affermato che “nessuna vita è in pericolo”. Mentre lo sono alcune infrastrutture, ha aggiunto. Il Presidente ha detto anche che il traffico aereo non sarà interrotto.
I 3.800 residenti di Grindavik erano stati precedentemente evacuati dalle loro case a novembre a seguito di una serie di terremoti che avevano creato crepe e aperture nel terreno tra la città e Sýlingarfell, una piccola montagna a nord. Anche il vicino centro termale geotermico Blue Lagoon, una delle più grandi attrazioni turistiche islandesi – ha chiuso temporaneamente. Il vulcano alla fine ha eruttato il 18 dicembre. Ai residenti è stato poi permesso di tornare alle loro case il 22 dicembre.
Nelle settimane successive, attorno al vulcano sono state erette mura difensive nella speranza di dirigere il magma lontano dalla comunità. Ma i muri delle barriere costruite a nord di Grindavik sono stati rotti e la lava si sta muovendo verso la comunità, ha detto l’IMO.
Pagani: “case inghiottite dalla lava, peggiore eruzione vulcanica in 50 anni”
Quella in corso in Islanda ”è la più grave eruzione da quella delle Vestmannaeyjar, quando 50 anni fa è stata evacuata l’intera isola di Heimaey’‘. Gli abitanti di Grindavik ”stanno vedendo le loro case inghiottite dalla lava, attraverso delle webcam e senza poter far nulla”. Per fortuna, ”l’evacuazione della città che era prevista per lunedì è stata anticipata a questa notte e per questo non ci sono vittime. I danni sono solo materiali”. Lo spiega ad Adnkronos lo scrittore Roberto Luigi Pagani, autore di ‘Un Italiano in Islanda’ e della travel guide ‘Iceland’ per il National Geographic.
Fortunatamente ”nessuno è più in pericolo perché l’evacuazione è stata effettuata rapidamente e con successo”, afferma Pagani, che dal 2014 vive a Reykjavik. ”Nessun pericolo nemmeno per i turisti o i viaggiatori, perché la strada per l’aeroporto è dalla parte opposta da dove ora sta scorrendo la lava”, aggiunge, precisando che ”non ci saranno impatti per l’aviazione perché non c’è interazione tra ghiaccio, acqua e magna che produce cenere” nei cieli. Inoltre, ”i gas che vengono emessi dall’eruzione sono spinti dai venti verso il mare e non verso i centri abitati’‘, sottolinea Pagani.
Quello che è successo, spiega ancora, è che ”in piena notte l’Istituto Meteorologico Islandese ha registrato numerose piccole scosse di terremoto che si stavano spostando dalla zona a nord est di Grindavik, dove si era registrata l’eruzione dello scorso dicembre, e si stavano concentrando proprio sotto le abitazioni”. E ”questo ha fatto temere che si potesse aprire una frattura eruttiva proprio nel centro della città. Per cui d’urgenza stanotte Grindavik è stata evacuata di nuovo dopo che si era deciso, alcuni giorni fa, di far rincasare le persone”, prosegue Pagani.
Già nelle scorse ore, “il Ministro degli Interni aveva convocato una conferenza stampa annunciando che si erano trovati gli appartamenti da assegnare agli sfollati. Nelle prime ore di questa mattina, si è aperta una frattura a poca distanza a nord est di Grindavik”, nelle ore successive ”se n’è aperta un’altra e le case sono state raggiunte dalla lava”.
L’eruzione del 2010 in Islanda
L’Islanda, che si trova sopra un hotspot vulcanico nel Nord Atlantico, ha in media un’eruzione ogni 4-5 anni. L’eruzione più devastante degli ultimi tempi è stata l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull del 2010, che ha emesso enormi nubi di cenere nell’atmosfera e ha chiuso lo spazio aereo su alcune zone dell’Europa. Il risultato è stato oltre 95mila voli cancellati, pari al 48% del traffico aereo totale, e decine di migliaia di viaggiatori rimasti a terra.
L’eruzione era iniziata il 20 marzo ed è durata fino al 23 giugno. All’inizio, la lava era lanciata in aria per diverse centinaia di metri, mentre ad aprile si era creata un’enorme nube di cenere. Fortunatamente non sono state registrate vittime dal momento che gli abitanti della zona prossima al vulcano sono stati evacuati.
Per quanto riguarda l’eruzione attuale, non si prevede che rilasci grandi quantità di cenere nell’aria. Gudjon Helgason, addetto stampa dell’operatore aeroportuale Isavia, ha affermato che le operazioni all’aeroporto di Keflavík procedono normalmente.