La Regione Lombardia ha messo a disposizione del tavolo tecnico sulla frana di Tremosine, sul Lago di Garda, riunito questa mattina in prefettura a Brescia, i risultati delle analisi geologiche e chimiche effettuate dai tecnici di Arpa lo scorso 11 gennaio. I geologi hanno fatto volare un drone che ha consentito di riprendere la parete franosa e ricostruire il rilievo strutturale della parete con le relative famiglie di discontinuità. La massa franata è di circa 8.500 metri cubi. L’insieme di stratificazione e famiglie principali dei giunti di frattura che hanno determinato il distacco del dicembre 2023 è pervasivamente diffuso nell’area, rendendo geometricamente possibile ulteriori scivolamenti a cuneo.
I chimici ambientali hanno effettuato 5 campionamenti sulla qualità delle acque del Lago di Garda a diverse profondità fino a -20 metri. La frana di dicembre ha infatti danneggiato la condotta fognaria di Tremosine ovest. Nessun parametro è risultato critico. Solamente su uno dei punti di rilevazione, quello più prossimo alla frana, si è vicini alla soglia di attenzione per la balneabilità per quanto riguarda il parametro del batterio Escherichia coli.
“Non è stato rilevato alcun parametro critico sulla qualità delle acque del Garda. Ringrazio i tecnici di Arpa che hanno elaborato i dati in tempi rapidi per mettere i risultati a disposizione di istituzioni e cittadini“, ha dichiarato l’assessore regionale lombardo all’Ambiente e Clima Giorgio Maione che giovedì con Guardia Costiera e Arpa ha effettuato un sopralluogo durante le rilevazioni. “Avevamo invitato a non fare allarmismi e i dati scientifici ci supportano. I dati tecnici serviranno alle autorità competenti per la messa in sicurezza dell’area interessata dall’imponente smottamento del mese scorso“, ha concluso Maione.