Le plastiche sintetiche e non biodegradabili sono una delle principali fonti di inquinamento ambientale e hanno suscitato un crescente interesse per le alternative sostenibili derivate da polimeri naturali. La “gomma di tara“, derivata dai semi dell’omonimo albero (Caesalpinia spinosa), si presenta come una soluzione promettente. Questa sostanza naturale, solubile in acqua, contiene polisaccaridi (carboidrati complessi), tra cui il “galattomannano”, ampiamente utilizzato in rivestimenti, pellicole commestibili e come stabilizzante e addensante.
La biocompatibilità, la biodegradabilità e la sicurezza della gomma di tara la rendono preziosa anche in settori come quello alimentare e della somministrazione di farmaci. Inoltre, la natura adattabile dei gruppi all’interno dei polisaccaridi della gomma di tara la rende ideale per personalizzare le proprietà fisico-chimiche e meccaniche per applicazioni specifiche.
In un recente studio, pubblicato nel volume 323 di Carbohydrate Polymers, un team di ricercatori, guidato dal Professor Sangkil Lee della Chung-Ang University nella Repubblica di Corea, ha condotto un esame approfondito e critico dei metodi di modifica (“innesto”) applicati alla gomma di tara. Lo studio esplora le applicazioni di queste modifiche nell’industria alimentare e farmaceutica, compreso lo sviluppo di imballaggi alimentari sensibili al pH e di sistemi di somministrazione di farmaci.
Il team presenta una panoramica sistematica e dettagliata dei vari progressi nella ricerca sulla gomma di tara. Descrivono i metodi di estrazione, isolamento e caratterizzazione dei polisaccaridi della gomma di tara. Inoltre, vengono esaminati a fondo la tossicologia e il comportamento reologico (deformazione) della gomma di tara, nonché il suo comportamento in presenza di altri polisaccaridi. L’articolo approfondisce anche le applicazioni della gomma di tara e dei suoi derivati modificati nell’industria alimentare. Tra queste, l’uso nel confezionamento di biopolimeri, il monitoraggio del deterioramento dei frutti di mare e del latte, la funzione di agente gelificante, la protezione a breve termine degli alimenti dall’ossidazione e la protezione degli alimenti grassi. Le applicazioni della gomma di tara e dei suoi materiali modificati sono state dettagliate anche per l’industria farmaceutica, tra cui il rilascio controllato di vitamina D-3, lo sviluppo di idrogel antibatterici, la somministrazione di ferro nei neonati e negli adulti, il rilascio controllato di farmaci e il ripristino della barriera fisiologica dell’intestino.
“Le proprietà fisico-chimiche della gomma di tara e dei suoi prodotti possono essere migliorate utilizzando vari tipi di monomeri, reticolanti o altri polisaccaridi. Inoltre, il miglioramento delle proprietà antibatteriche potrebbe essere ottenuto incorporando chitosano o altri polimeri naturali, nonché materiali inorganici come nanoparticelle di rame e zinco”, ipotizza Lee. Lo studio potrebbe, quindi, ispirare la comunità scientifica ad approfondire la ricerca sulla gomma di tara per lo sviluppo di varie applicazioni alimentari e di formulazioni farmacologiche efficaci e sicure per ridurre l’onere globale dei rischi e dei costi sanitari.