Google accetta patteggiamento milionario: violazione della privacy online

La modalità Incognito potrebbe essere stata influenzata dalla violazione della privacy dal 2016 a oggi
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Google, una delle aziende leader nel settore tecnologico, ha concordato di patteggiare una causa milionaria che la accusava di violazione della privacy in modalità Incognito tramite il browser Chrome. La denuncia, avviata nel 2020, sosteneva che Google avesse ingannevolmente tracciato le attività degli utenti, suggerendo loro di avere un controllo totale sulle informazioni condivise. Dopo un tentativo infruttuoso di respingere la causa, l’azienda ha accettato di patteggiare, segnando un momento significativo nella tutela della privacy online.

La denuncia iniziale ha accusato Google di monitorare le attività degli utenti su Chrome anche quando erano in modalità Incognito. La modalità Incognito dovrebbe consentire agli utenti di navigare in modo privato, senza che le informazioni di navigazione vengano registrate. Tuttavia, i querelanti sostenevano che Google utilizzasse strumenti come Analytics, app e plug-in del browser per monitorare gli utenti, violando così la promessa di privacy della modalità Incognito.

Dopo aver tentato senza successo di respingere la causa, Google ha accettato di patteggiare, ponendo fine alla controversia legale. I dettagli del risarcimento non sono stati resi pubblici, ma si prevede che saranno presentati in tribunale nel prossimo febbraio per l’approvazione. Questo accordo segna una svolta nella controversia, inizialmente valutata in 5 miliardi di dollari.

I querelanti hanno sostenuto che Google avesse utilizzato la modalità Incognito per tracciare attivamente gli utenti, vendere annunci e monitorare il traffico web. Come prova, sono state citate email interne che indicavano l’utilizzo della modalità Incognito a fini di monitoraggio attivo. La denuncia ha accusato Google di violare leggi federali e della California in materia di privacy, richiedendo fino a 5.000 dollari per ogni utente coinvolto.

La causa stima che milioni di utenti che hanno utilizzato la modalità Incognito potrebbero essere stati influenzati dalla violazione della privacy dal 2016 a oggi. Questa stima giustificava l’enorme richiesta di risarcimento danni. Sebbene Google sembri aver accettato di risolvere la causa per una cifra inferiore ai 5 miliardi di dollari, i dettagli dell’accordo devono ancora essere resi pubblici.

Il patteggiamento di Google rappresenta un passo significativo nel dibattito sulla privacy online. La causa evidenzia l’importanza della trasparenza e della responsabilità nelle pratiche di tracciamento online, soprattutto considerando l’ampio impatto sulle vite digitali di milioni di utenti. Il prossimo febbraio, con la presentazione dei dettagli dell’accordo in tribunale, sarà interessante osservare come questo episodio influenzerà le politiche di privacy di Google e il modo in cui le aziende affrontano la protezione dei dati utente.

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