Il cervello danza al ritmo del topo cantante: scoperta rivoluzionaria sulla percezione del tempo

"Il nostro cervello da un chilo e mezzo ci permette di fare qualsiasi cosa, dalla lettura di un libro all'invio di persone sulla luna"
MeteoWeb

La frenesia della vita quotidiana spesso ci costringe a muoverci al ritmo degli impegni, adattandoci al flusso incalzante del tempo. Ma come fa il nostro cervello a gestire questa continua variazione di ritmo? Una recente scoperta tramite il topo cantante, guidata dal professore assistente Arkarup Banerjee del laboratorio di Cold Spring Harbor, svela un affascinante indizio su come il cervello umano adatti la sua percezione del tempo.

Il topo cantante di Alston

Il protagonista inaspettato di questa ricerca è il topo cantante di Alston, una creatura rumorosa del Costa Rica famosa per le sue vocalizzazioni udibili dagli esseri umani. Banerjee e il suo team si sono immersi in questo mondo sonoro, studiando come i topi gestiscano il ritmo delle loro melodie, che variano in lunghezza e velocità.

I ricercatori hanno simulato duetti con i topi, analizzando attentamente la corteccia motoria orofacciale (OMC) nel loro cervello. Ciò che hanno scoperto è sbalorditivo: i neuroni nell’OMC sono coinvolti in un processo chiamato “ridimensionamento temporale”. Invece di registrare il tempo assoluto come un orologio, questi neuroni modulano il tempo relativo, rallentando o accelerando l’intervallo di canzoni del 10% o 20%.

Questa non è solo una rivelazione sulla comunicazione vocale dei topi“, afferma Banerjee. “Potrebbe spiegare come il cervello calcoli il tempo in generale, influenzando i nostri comportamenti in modi che stiamo solo iniziando a comprendere.”

La flessibilità del cervello umano è al centro di questa scoperta. Banerjee sottolinea che la corteccia cerebrale, responsabile di questa modulazione temporale, aggiunge flessibilità al comportamento umano, consentendoci di adattarci dinamicamente alle sfide. “Il nostro cervello da un chilo e mezzo ci permette di fare qualsiasi cosa, dalla lettura di un libro all’invio di persone sulla luna“, afferma il ricercatore.

Le implicazioni vanno ben oltre il regno animale. Questa scoperta potrebbe gettare nuova luce su come comprendiamo il tempo in diverse parti del cervello, aprendo la strada a sviluppi rivoluzionari in settori come la tecnologia, l’istruzione e la terapia. L’immaginazione è il limite quando si tratta di sfruttare la flessibilità temporale del cervello umano.

Questa ricerca ci avvicina al cuore pulsante della nostra mente, rivelando un intricato meccanismo che ci permette di sincronizzarci con il flusso inarrestabile del tempo.

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