Jhelum: il flusso stellare svela i segreti nell’Alone della Via Lattea

Lo studio dei flussi stellari come Jhelum apre una finestra sulla storia dinamica e complessa della nostra Galassia
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L’Alone della Via Lattea, vasta e misteriosa distesa di stelle, rivela uno spettacolo celeste affascinante: flussi stellari, strutture allungate e affascinanti, vestigia di oggetti celesti del passato. Questi flussi stellari, come Jhelum, sono il risultato della forza mareale in cui ammassi globulari e galassie nane, una volta liberi di vagare, sono stati lentamente divorati dalla nostra imponente Galassia.

Forza mareale e flussi stellari

La forza mareale, nata dalle reciproche attrazioni gravitazionali tra corpi estesi, deforma e disgrega gli oggetti celesti. Le galassie più grandi, con la loro potente attrazione gravitazionale, sono in grado di plasmare e assorbire sistemi stellari minori nelle loro vicinanze, dando origine a ciò che oggi chiamiamo flussi stellari, i quali trovano la loro dimora nell’Alone della Via Lattea.

La scoperta di flussi stellari nell’Alone della nostra Galassia suggerisce che la Via Lattea si sia formata attraverso una serie di eventi simili di accrescimento. Un flusso stellare particolarmente intrigante è Jhelum, che ha catturato l’attenzione degli scienziati per la sua morfologia complessa e fuori dall’ordinario.

Jhelum

Grazie ai dati del catalogo della missione Gaia (GaiaDR3), gli scienziati hanno identificato due componenti stellari distintive all’interno di Jhelum. La prima componente è una regione stretta e densa di stelle, mentre la seconda, situata al di sotto, è caratterizzata da una maggiore estensione e diffusione. La peculiarità di Jhelum ha portato alla luce un aspetto unico della sua struttura, diventando oggetto di studio approfondito.

Per isolare in modo più nitido le due componenti di Jhelum, gli scienziati hanno impiegato l’algoritmo di machine learning LAAT (Locally Aligned Ant Technique). Questo algoritmo, mirato a evidenziare il contrasto tra regioni a bassa e alta densità stellare, ha permesso di ottenere una separazione chiara e distinta delle due componenti, confermando la loro esistenza attraverso il confronto con il diagramma colore-magnitudine.

Dispersioni di velocità e metallicità

Le informazioni sulle dispersioni di velocità e metallicità, derivanti dallo studio dei moti propri delle stelle di Jhelum, hanno fornito ulteriori dettagli sulla sua storia. La componente più stretta e densa sembra derivare dall’inglobamento di un ammasso globulare, mentre quella più estesa sembra essere il risultato dell’accorpamento di una galassia nana. Questi dati hanno portato gli scienziati a formulare un’affascinante ipotesi sull’origine di Jhelum, suggerendo che esso sia il risultato di un antico evento di accrescimento che ha coinvolto una galassia nana contenente un ammasso globulare.

Indizi sulla formazione della Via Lattea

Ma Jhelum non è solo un enigma cosmico. Questo flusso stellare fornisce preziosi vincoli sulla storia di formazione della Via Lattea. La Galassia sembra aver plasmato la sua struttura attraverso fusioni con sistemi stellari più piccoli, intrappolati dalla sua irresistibile attrazione gravitazionale.

Lo studio dei flussi stellari come Jhelum apre una finestra sulla storia dinamica e complessa della nostra Galassia. Ogni flusso stellare è un racconto cosmico di incontri celesti, fusioni e distruzioni, rivelando i segreti del passato che intrecciano il destino della Via Lattea nell’infinito buio dello spazio.

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