Una grave perdita di carburante ha costretto la compagnia statunitense Astrobotic Technology a rinunciare al primo storico atterraggio di un veicolo spaziale privato sulla Luna. Il lander Peregrine ha iniziato a perdere carburante subito dopo il lancio avvenuto ieri, lunedì 8 gennaio, da Cape Canaveral, in Florida. Il lander ha anche riscontrato problemi nel mantenere il pannello solare puntato verso il Sole e nel generare energia solare. “Data la perdita di propellente, sfortunatamente non c’è alcuna possibilità di un atterraggio morbido sulla Luna”, ha comunicato Astrobotic in una nota.
La compagnia aveva come obiettivo un allunaggio per il 23 febbraio, a seguito di un volo circolare ed efficiente in termini di carburante verso la Luna. Sarebbe stato il primo sbarco sulla Luna da parte degli Stati Uniti in più di 50 anni, e il primo da parte di una compagnia privata.
La società ha affermato che il nuovo obiettivo è quello di mantenere il lander operativo nello spazio il più a lungo possibile, in modo da imparare il più possibile per la sua prossima missione tra circa un anno. I controllori di volo sono riusciti a mantenere la sonda puntata verso il Sole e la batteria completamente carica, prevedendo altre 40 ore di operazioni. La società con sede a Pittsburgh non ha spiegato perché il sistema di propulsione del lander Peregrine si sia guastato a poche ore dall’inizio del volo. La NASA ha pagato ad Astrobotic 108 milioni di dollari per portare i suoi esperimenti sulla Luna in questa missione, parte del programma lunare commerciale dell’agenzia. “Il team continua a lavorare per trovare modi per estendere la vita operativa di Peregrine”, ha comunicato Astrobotics mentre continuano i controlli e le attività inerenti ai carichi scientifici a bordo.
Solo quattro Paesi finora sono riusciti a portare a termine con successo uno sbarco sulla Luna. Il lancio di un secondo lander, realizzato da una società di Houston, è previsto per il mese prossimo.