Neve senza precedenti in Giappone: battuti i record assoluti a Hokkaido

Giappone, dopo il terremoto c'è la neve record: accumuli mai visti prima nell'isola di Hokkaido
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Eccezionali nevicate stanno colpendo in queste ore il Giappone centro/settentrionale, compresa la prefettura di Ishikawa colpita dal terremoto. Proprio nelle zone terremotate, la neve sta creando condizioni difficili per i sopravvissuti e i soccorritori. Al momento il bilancio del disastro, dopo una settimana dalla scossa di terremoto di magnitudo 7.6, è di 168 morti, 323 dispersi e 565 feriti. La maggior parte delle persone di cui i parenti non hanno notizie è stata segnalata nella città di Wajima, una delle più colpite dal disastro, nella penisola di Noto, sul Mar del Giappone. La città è stata anche teatro di gravi incendi.

Il terremoto, seguito da centinaia di scosse di assestamento, ha causato migliaia di frane e il crollo di edifici e strade in tutta la regione. Ha inoltre scatenato uno tsunami con onde alte più di un metro sulla costa della penisola di Noto, una stretta striscia di terra lunga circa cento chilometri. La scossa è stata avvertita fino a Tokyo, a 300 chilometri di distanza. Migliaia di soccorritori provenienti da tutto il Giappone, che continuano a esplorare le macerie alla ricerca di corpi, devono fare i conti lunedì con la neve che si è abbattuta sulla regione, depositando strati di oltre 10cm in alcuni punti, e con temperature che non superano i +4°C anche in pieno giorno, nel momento più “caldo” della giornata.

“Per tutti coloro che aspettano aiuto sotto le macerie e per le loro famiglie, per favore non abbandonate gli sforzi“, ha esortato il primo ministro Fumio Kishida durante un incontro lunedì, citato dal canale televisivo FNN. Si temono ulteriori frane dovute alle piogge e si prevedono condizioni di ghiaccio che complicheranno ulteriormente il traffico sulle strade danneggiate dal terremoto, hanno avvertito le autorità. I servizi di soccorso stanno inoltre proseguendo gli sforzi per raggiungere più di 2.000 persone, alcune delle quali in condizioni critiche e isolate dalle strade danneggiate dal terremoto, e per consegnare cibo e attrezzature. Hiroshi Hase, governatore della prefettura di Ishikawa, dove si trova Noto, ha dichiarato all’emittente pubblica NHK che è necessario “a tutti i costi prevenire le morti” tra i profughi del disastro, mentre circa 29.000 persone sono state accolte in 404 rifugi governativi domenica. “Fornire alle persone gli aiuti umanitari minimi di cui hanno bisogno per sopravvivere è una sfida“, ha spiegato Hisayoshi Kondo, capo di un team di assistenza medica inviato nella zona, alla TV Asahi, aggiungendo che “nelle aree isolate, le forniture di cibo e acqua sono ancora inadeguate“. Ma a causa della difficoltà di accesso alle aree in cui si sono rifugiati gli abitanti, anche “l’invio di forniture di soccorso da tutto il Paese non risolve il problema“, ha commentato il medico. Secondo il sindaco della città di Wajima, la situazione sanitaria nei rifugi è critica.

I centri di evacuazione sono sovraffollati e malattie infettive come il norovirus e il Covid stanno facendo la loro comparsa“, ha avvertito Shigeru Sakaguchi domenica durante un incontro sugli aiuti alle vittime del disastro, secondo il quotidiano Asahi. Il governatore di Ishikawa ha dichiarato che le autorità stanno preparando altri luoghi di rifugio con acqua, cibo e riscaldamento sufficienti, in particolare requisendo camere d’albergo. Circa 17.000 case sono ancora senza elettricità e 70.000 famiglie non hanno accesso all’acqua corrente.

Ma l’ondata di neve ha determinato numerosi record in varie località del Paese: a Shinanomachi sono caduti 52cm di neve in 12 ore, segnando il nuovo record di Gennaio. Ancor più clamorosi i dati che arrivano da Oaru e Okishi nell’isola di Hokkaido: con 68cm di neve in 24 ore a Otaru e in 12 ore a Okishi, entrambe hanno registrato il loro record assoluto di nevicata più abbondante della storia.

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