Questa mattina si è verificata una nuova eruzione vulcanica in Islanda, a Sud/Ovest della capitale Reykjavik, nel sistema vulcanico di Svartsengi. L’evento ha interessato la penisola di Reykjanes, molto più a Sud rispetto all’eruzione dello scorso 18 dicembre, come riportato dal quotidiano islandese MorgunblaÐiÐ. La città di Grindavik è stata completamente evacuata, la parte orientale è rimasta senza elettricità. I geoscienziati ritengono che il magma possa trovarsi esattamente sotto la città. Un elicottero della guardia costiera è stato inviato per valutare la situazione, ha riferito la Protezione civile. Il Dipartimento di pubblica sicurezza della polizia nazionale ha dichiarato lo stato di emergenza in risposta all’evento. Attualmente, sembra che una crepa si sia aperta a Sundhnúk, a Nord di Grindavík, e che questa crepa si stia già allungando. Va notato che Sundnúkur si trova su uno spartiacque, quindi al momento non è chiaro il percorso che la lava potrebbe intraprendere.
La situazione è in costante evoluzione, e le autorità stanno monitorando attentamente la situazione per prendere le necessarie misure di sicurezza. Gli esperti dell’Icelandic Meteorological Office stanno valutando la situazione nelle vicinanze di Grindavik alla luce dell’attività sismica notevolmente aumentata da ieri sera.
Il primo ministro islandese Katrín Jakobsdóttir dopo l’inizio della nuova eruzione vulcanica, ha dichiarato che “la situazione è terrificante“. “È spaventoso vedere quanto sia vicina l’eruzione a Grindavìk iniziata questa mattina“, ha evidenziato, secondo quanto riportano i media islandesi.
L’ultima eruzione nella penisola era iniziata nel sistema vulcanico di Svartsengi il 18 dicembre scorso provocando l’evacuazione dei 4mila abitanti della città di Grindavik e la chiusura del centro termale geotermico Blue Lagoon, una popolare località turistica. In quell’occasione Grindavik è stata risparmiata dalla lava. L’Islanda ospita 33 sistemi vulcanici attivi, il numero più alto in Europa,e si trova a cavallo della dorsale medio-atlantica, una fessura nel fondo dell’oceano che separa le placche tettoniche eurasiatica e nordamericana.