Aron è morto: il pitbull bruciato vivo dal suo stesso proprietario in una piazza del centro di Palermo alcuni giorni fa si è spento in una clinica veterinaria del capoluogo siciliano. A darne l’annuncio la Lav Palermo, che aveva preso in carico il cane pagando le spese veterinarie per salvarlo. “Aron non c’è più. Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine,” ha reso noto la Lav.
“La speranza di questi giorni si è spenta stanotte con la terribile notizia della morte di Aron, il cane bruciato vivo martedì scorso. Non ci sono parole per descrivere un gesto totalmente folle provocato da una singola persona, se non esprimere la piena condanna e l’assoluta intollerabilità verso qualsiasi maltrattamento nei confronti di un animale. Per tali ragioni, il Comune è pronto a costituirsi parte civile in questa drammatica vicenda“: è quanto ha dichiarato il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. “Grazie all’azione di attivisti e associazioni oggi la sensibilità nei confronti degli animali è diversa rispetto al passato e voglio sottolineare l’impegno di chi si è prodigato per soccorrere e curare Aron, esempi da tenere a mente anche da parte delle istituzioni che devono proseguire lo sforzo a tutela degli animali“.
“Un gesto di estrema crudeltà perpetrato contro un essere vivente. Aron, il cucciolo legato ad un palo e bruciato vivo dopo giorni di agonia ci ha lasciati questa mattina. Questo barbaro crimine non può restare inosservato, e l’autore, attualmente libero, rappresenta una minaccia per la comunità“: è quanto ha affermato il consigliere di Fratelli d’Italia, Teresa Leto. “Come sottolineato da Papa Francesco, chi non ama gli animali non ama neanche i bambini. Questo vile e brutale atto non solo offende la sensibilità umana, ma riflette anche una pericolosa mancanza di rispetto per la vita: gli animali vanno rispettati, protetti e amati come membri della nostra società. Chiediamo al sindaco di assumere un ruolo attivo in questo caso, costituendoci parte civile e insistendo sull’inasprimento delle sanzioni contro coloro che si macchiano di maltrattamenti animali“. “È imperativo promuovere campagne di sensibilizzazione per educare la comunità sui diritti degli animali e sulle conseguenze legali dei loro maltrattamenti. I diritti riconosciuti agli animali misurano il grado di civiltà di una società. Non possiamo tollerare atti di barbarie come quello subito da Aron e insisteremo affinché la giustizia sia fatta e si adottino misure concrete per prevenire futuri episodi simili“.