E’ pronto a partire l’ astronauta italiano Walter Villadei, colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana e pilota della missione Axiom-3, la prima missione astronautica commerciale tutta europea che sta per essere lanciata verso la Stazione Spaziale Internazionale. Axiom-3 dovrebbe ridefinire anche il percorso verso l’orbita terrestre bassa (LEO), delineando una rotta verso la Stazione Axiom, la prima stazione spaziale commerciale al mondo. Il lancio di Villadei è previsto per mercoledì prossimo 17 gennaio, dalla base di Cape Canaveral, in Florida, alle ore 17.11 ora locale, quando in Italia saranno le 23.11.
Un lancio significativo per Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%), che vanta una partnership di successo di Space con Axiom per la realizzazione della Stazione Spaziale commerciale e collabora con l’Aeronautica Militare per promuovere l’accesso all’orbita bassa terrestre. Grazie alla sua storica esperienza nella costruzione di moduli per la Stazione Spaziale Internazionale, nel sito torinese di Thales Alenia Space sono in fase di realizzazione i moduli della Stazione Spaziale Commerciale di Axiom. Previsti per essere lanciati rispettivamente nei prossimi anni, i due elementi saranno inizialmente attraccati alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), dando vita al nuovo segmento orbitale della Stazione Axiom.
La Stazione Axiom avrà la funzione di hub centrale dell’ umanità per la ricerca, la produzione e il commercio in orbita terrestre bassa (LEO), ampliando il volume utilizzabile e abitabile della ISS, e sarà agganciato al modulo ISS Nodo 2, costruito anche esso da Thales Alenia Space. Quando la ISS avrà completato la sua vita operativa, i moduli Axiom si separeranno e opereranno come una stazione spaziale commerciale a volo libero, un laboratorio e un’infrastruttura residenziale nello spazio che sarà utilizzata per esperimenti di microgravità, test di materiali critici per l’ambiente dello spazio e ospiterà astronauti privati e professionisti. Sarà la pietra miliare di una permanente e attiva presenza umana nonché di una proficua rete di attività commerciali in orbita terrestre bassa, consentendo nuovi progressi sia sulla Terra che nello spazio coinvolgendo numerose PMI della filiera spaziale e non.
La collaborazione di Thales Alenia Space con l’Aeronautica Militare
Thales Alenia Space collabora, inoltre, con l’Aeronautica Militare per promuovere l’accesso all’orbita bassa terrestre a favore delle istituzioni, della comunità scientifica, dell’industria e degli operatori commerciali, e lo sviluppo di una catena di ricerca su questioni strategiche (medicina, materiali, biogenetica, ecc.) nonché a supporto della messa in opera dei moduli, delle possibilità di sviluppo e sperimentazione tecnologica e OT&E (Operational Testing & Evaluation) in microgravità.
Un ecosistema lunare
Thales Alenia Space, inoltre, sta progettando un intero ecosistema lunare. Lavorando su veicoli, infrastrutture orbitali con e senza equipaggio e soluzioni a terra per consentire di arrivare sulla Luna, vivere sulla sua superficie, utilizzandone le risorse a disposizione, l’azienda sta contribuendo al disegno della nuova economia lunare.
La crescita di Thales Alenia Space nelle infrastrutture orbitanti
In particolare, Thales Alenia Space e il suo stabilimento torinese, ha visto negli ultimi anni crescere il suo ruolo nel campo delle infrastrutture orbitanti, contribuendo per oltre il 50% alla realizzazione dei moduli pressurizzati della Stazione Spaziale Internazionale e diventando centro d’eccellenza a livello mondiale in questo campo. Al suo sviluppo hanno dato un contributo fondamentale, realizzando numerosi moduli della “casa orbitante”. Tra i progetti-simbolo ci sono i tre MPLM (Multi-Purpose Logistic Module), i moduli di trasporto merci/persone, il laboratorio europeo Columbus per le ricerche in microgravità; i moduli ATV (Automated Transfer Vehicle), sistemi logistici automatici con carichi massimi di rifornimenti e materiali per gli astronauti fi no a 7.300 chilogrammi; i NODI 2 e 3, elementi che connettono tra loro i moduli pressurizzati della “casa orbitante”, e la CUPOLA, uno speciale osservatorio per consentire agli astronauti a bordo della Stazione di manovrare il braccio robotico remotizzato durante le operazioni.