La siccità in Sardegna si fa sentire di più nel nord dell’isola e nel Sulcis, dove gli invasi sono sempre più vuoti a causa della mancanza di piogge. Ciò significa una minor quantità di acqua disponibile per l’uso idropotabile. Se i livelli nelle dighe continueranno a scendere è possibile che verranno messe in pratica più restrizioni. Nel frattempo le risorse idriche presenti negli invasi Temo-Cuga, Monte Lerno, Rio Leni, Tirso a Cantoniera e Punta Gennarta vengono “vincolate” attraverso delle quote dal Comitato istituzionale dell’Autorità di Bacino regionale.
Convocato d’urgenza dall’assessore regionale dei Lavori pubblici, Pierluigi Saiu, il tavolo era chiamato a individuare una soluzione al rischio che ampie parti del territorio isolano resti senz’acqua e programmare l’utilizzo delle risorse disponibili.
Il riempimento degli invasi del Sistema idrico multisettoriale ha fatto registrare in dicembre uno dei valori più bassi degli ultimi 25 anni: quasi 906 milioni di metri cubi a fronte di una capacità di circa 1824 milioni di metri cubi. Il tavolo ha vincolato 8 milioni e mezzo di metri cubi nell’invaso del Cixerri a Genna Is Abis. Per gli usi potabili della città di Iglesias sono vincolati nell’invaso di Punta Gennarta 500mila metri cubi di acqua. Per approvvigionare i distretti del Consorzio di Bonifica della Sardegna Meridionale, sono vincolati 32 milioni di metri cubi nell’invaso del Tirso a Cantoniera. Per approvvigionare il potabilizzatore di Villacidro sono vincolati nell’invaso del Rio Leni 2.7 milioni di metri cubi. Quanto al Nord Ovest, l’area dell’isola più in sofferenza, nell’invaso di Monte Lerno è vincolato mezzo milione di metri cubi. Per approvvigionare i potabilizzatori di Alghero Monte Agnese e Truncu Reale sono vincolato nel sistema Temo-Cuga altri 3 milioni di metri cubi.
A mandare in fibrillazione il mondo delle campagne e i cittadini sono gli interventi del PNRR per la manutenzione straordinaria e il risanamento strutturale degli acquedotti “Coghinas I” e “Coghinas II”, il canale adduttore principale alimentato dai laghi del medio Flumendosa, il riassetto funzionale dell’interconnessione fra lago Flumendosa e Diga di Is Barroccus e la condotta di adduzione alla rete irrigua dall’invaso del Rio Leni.