Le piogge cadute nelle ultime ore in Sardegna hanno solo attenuato la sofferenza idrica di alcune zone dell’isola, denuncia la Coldiretti. “È necessario dichiarare lo stato di calamità naturale in quelle zone che stanno soffrendo maggiormente il problema siccità che sta portando a ripercussioni anche sul sistema agropastorale isolano con rischi sul sistema irriguo dei prossimi mesi – sottolinea il Presidente Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu – ma bisogna al contempo anche andare oltre e fare in modo che questi cambiamenti climatici possano essere affrontati nel migliore dei modi dalle nostre comunità locali”.
In base ad una analisi della Coldiretti Sardegna sul Monitoraggio siccità dell’Arpa Sardegna, emerge che nell’ultimo semestre 2023 (luglio-dicembre) la situazione di sofferenza è stata a macchia di leopardo con picchi di difficoltà sulle piogge vissute in tutta la costa orientale della Sardegna. I problemi maggiori sono stati registrati nel Sarrabus (da 64 a 100 millimetri di piogge cadute nel periodo di riferimento) e in Ogliastra e Sulcis (tra 81 a 140 millimetri di precipitazioni). Il tutto aggravato da anomalie sulle precipitazioni che hanno portato, sempre nel semestre di riferimento, a un calo di piogge attestate tra 239 e 320 millimetri in meno su queste zone (Sarrabus-Gerrei con il picco rilevato alla stazione di Escalaplano e Ogliastra sino a Baunei e Urzulei anche se nelle prime settimane del 2024 il picco di calo è stato rilevato a Siniscola). Reggono le zone montane del Gennargentu.