Il Belgio ha firmato gli Accordi Artemis che delineano le migliori pratiche per un comportamento responsabile nell’esplorazione spaziale, aggiungendosi a tante altre grandi potenze spaziali europee. In una cerimonia a margine della Conferenza spaziale europea tenutasi a Bruxelles il 23 gennaio, Hadja Lahbib, Ministro degli affari esteri del Belgio, e Thomas Dermine, segretario di stato per la politica scientifica, hanno firmato gli Accordi Artemis a nome del governo belga. Il Belgio è il 34° Paese in assoluto, e il primo finora nel 2024, a firmare il documento.
Gli Accordi Artemis, presentati dagli Stati Uniti nel 2020, delineano le migliori pratiche per un comportamento responsabile nell’esplorazione spaziale, basandosi sui principi del Trattato sullo spazio extra-atmosferico del 1967 e altri accordi. Il documento non vincolante descrive le procedure che i firmatari dovrebbero seguire in aree che vanno dalla registrazione di oggetti spaziali e il rilascio di dati scientifici all’utilizzo delle risorse spaziali e alla deconflittualità delle attività spaziali.
“La firma degli Accordi Artemis riflette il nostro impegno costante per uno Spazio sostenibile e responsabile e rafforzerà i nostri legami con i partner internazionali,” ha affermato Lahbib in una nota. “Aprirà inoltre nuove opportunità economiche per le nostre aziende, che hanno competenze di fama mondiale nel settore spaziale”.
Il Belgio è uno dei principali contribuenti dell’Agenzia Spaziale Europea, avendo destinato 946 milioni di euro (1,03 miliardi di dollari) in 3 anni alla riunione ministeriale del 2022, il 5° contributore tra gli Stati membri dopo Germania, Francia, Italia e Regno Unito. Era il maggiore contribuente dell’ESA a non avere ancora aderito agli Accordi Artemis. Con la firma del Belgio, 12 dei 22 Stati membri dell’ESA hanno aderito agli Accordi Artemis, 11 dei 27 Stati membri dell’Unione Europea.