Il Terremoto del 1908 e la sicurezza del Ponte sullo Stretto

Il terremoto dello Stretto di Messina all'alba del 28 dicembre del 1908 e la sicurezza del Ponte sullo Stretto
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All’interno delle complesse strutture dell’ingegneria sismica, un gruppo di rinomati studiosi ha accettato la sfida di scrutare l’archivio storico del terremoto del 1908 per gettare nuova luce sul progetto ambizioso del Ponte sullo Stretto di Messina. Attraverso l’obiettivo mirato dello studio intitolato “Low-Frequency Seismic Ground Motion At The Pier Positions Of The Planned Messina Straits Bridge For A Realistic Earthquake Scenario” firmato da A.A. Guseva, V. Pavlov, F. Romanelli e G. Panza, i ricercatori hanno sfruttato questa finestra temporale unica per esaminare la fattibilità strutturale del ponte in uno scenario sismico realistico. Una fusione di scienza e storia che getta nuova luce sui segreti sepolti nel terreno e nei disegni audaci di una connessione tra terre separate solo dal mare.

Metodologia di Simulazione

Nel tentativo di modellare l’evento sismico del 1908, i ricercatori hanno fatto ricorso a una faglia rettangolare di notevoli dimensioni, misurando 40×20 km, caratterizzata da uno scivolamento puramente inverso. Questa scelta, conosciuta per la sua complessità, è stata fondamentale nel catturare la complessità delle dinamiche sismiche coinvolte.

La simulazione ha coinvolto una griglia densamente intrecciata di subfaglie, rappresentando in modo realistico il processo cinematico di rottura sismica. L’utilizzo di funzioni casuali lognormali, un raffinato strumento statistico, ha guidato la generazione delle storie temporali dello scivolamento e la distribuzione del momento sismico finale tra le sottosorgenti. Questo approccio ha permesso di catturare non solo la variazione temporale del movimento sismico, ma anche di considerare in modo accurato la variazione locale all’interno della faglia.

Nel corso della Metodologia di Simulazione, i ricercatori di questo studio hanno dato vita al concetto di “asperità“, un’innovazione scientifica che trasforma il terremoto del 1908 in un’opportunità unica per comprendere il futuro movimento sismico del Ponte sullo Stretto di Messina.

L'”asperità” è un’articolata rappresentazione delle irregolarità sulla superficie della faglia sismica. Le irregolarità delle faglie, come pennellate artistiche su una tela, hanno contribuito a delineare le variazioni nella deformazione sismica, creando un paesaggio dettagliato delle modifiche sulla superficie della faglia durante il processo di rottura. Questo approccio raffinato è cruciale per cogliere appieno la complessità e l’imprevedibilità del terremoto del 1908, elementi fondamentali per valutare con precisione la possibile risposta sismica del Ponte sullo Stretto di Messina.

Analisi del Movimento del Suolo: il ruolo delle funzioni di Green

Dopo un’approfondita immersione nelle metodologie di simulazione, i ricercatori hanno condotto un’analisi dettagliata delle funzioni di Green. Il calcolo delle funzioni di Green è avvenuto nel contesto del movimento del suolo sotto i piloni del Ponte sullo Stretto di Messina e riveste un ruolo cruciale nella comprensione della risposta sismica della struttura. Questo passaggio si è rivelato essenziale per determinare come l’energia sismica, scaturita dalla simulazione del moto della faglia, interagisce con il terreno circostante e influenza la dinamica strutturale del ponte.

Le analisi delle funzioni di Green hanno chiaramente rivelato che il moto del suolo sotto Torre Sicilia prevale nettamente rispetto a quello sotto Torre Calabria.

L’emergere della predominanza del moto del suolo sotto Torre Sicilia, ha un impatto fondamentale sulla progettazione e la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Questa rivelazione suggerisce che le dinamiche sismiche in questa specifica posizione richiedono un’attenzione particolare. La progettazione strutturale deve considerare dettagliatamente l’interazione tra l’energia sismica e il terreno circostante, garantendo una costruzione robusta e resistente alle forze sismiche. In termini pratici, ciò potrebbe influenzare la scelta dei materiali, la configurazione strutturale e altre decisioni cruciali per garantire la stabilità e la sicurezza a lungo termine del Ponte.

Analisi Spettrale

L’esame spettrale approfondito, parte integrante dell’indagine, ha rivelato una panoramica intricata del comportamento del Ponte sullo Stretto di Messina in risposta a sollecitazioni sismiche. La valutazione del Peak Ground Velocity (PRV) mediano ha mostrato un’affermazione sorprendente: in generale, il PRV è costantemente superiore al valore di riferimento.

I risultati mostrano un aumento significativo dell’intensità del moto del suolo sotto i piloni del Ponte sullo Stretto di Messina, con un incremento medio tra 1,1 e 1,3 volte per periodi superiori a 4 secondi. Tuttavia, è nell’intervallo critico di 1 a 4 secondi che si osserva una variazione ancor più notevole, con un PRV mediano che raggiunge fino a 2 volte il valore di riferimento. Questa amplificazione delle forze sismiche in tempi più brevi suggerisce la necessità di una progettazione strutturale più attenta e resilienti misure di sicurezza in questo intervallo temporale critico.

L’attenzione dettagliata alla dispersione naturale dei singoli PRV, considerando le fluttuazioni intrinseche durante eventi sismici simili, conferisce robustezza alle stime ingegneristiche. I risultati forniscono un quadro completo e basato su modelli avanzati per la progettazione strutturale e la sicurezza del Ponte sullo Stretto di Messina in scenari sismici futuri. Un contributo cruciale alla realizzazione di un ponte non solo fattibile ma anche resiliente alle sfide sismiche.

Ponte sullo Stretto: un successo ingegneristico sicuro e fattibile

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina, ambizioso e audace, è intriso di una profonda comprensione data dallo studio della tragedia sismica che ha segnato la Calabria e Sicilia nel 1908. Attraverso l’analisi scientifica di questo evento doloroso, emergono chiavi preziose che non solo rendono possibile la costruzione del ponte ma ne sottolineano anche la sicurezza.

Questi risultati forniscono un’indicazione essenziale per orientare le decisioni ingegneristiche, permettendo la implementazione di misure di sicurezza mirate e specifiche per affrontare le dinamiche sismiche uniche di questa area.

La tragedia si trasforma così in un messaggio di resilienza, indicando non solo la possibilità di costruire il Ponte ma anche la sicurezza intrinseca nel farlo, anche in un futuro segnato dalle incertezze sismiche.

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