Almeno 6 persone sono rimaste intrappolate sotto le macerie dopo il crollo di alcune abitazioni nella città di Wajima, nella prefettura di Ishikawa, a seguito del violento terremoto di magnitudo 7.5 che si è verificato lungo la costa del Mar del Giappone. Lo ha confermato il capo di Gabinetto, Yashimasa Hayashi nel corso di una conferenza stampa, segnalando anche il propagarsi di incendi nell’area interessata. Un violento incendio è scoppiato a Wajima, dove sono numerose le case crollate e circa 32.500 abitazioni sono senza corrente elettrica. La popolazione è stata accolta in una palestra di judo presso la stazione di polizia, ma mancano beni di emergenza per assisterli. Numerosi crolli sono stati confermati anche a Suzu, una cittadina di circa 14mila abitanti poco distante.
Hayashi ha riferito, inoltre, che è scoppiato un incendio in un trasformatore della centrale nucleare di Shika, ma è stato spento e non ha avuto alcun impatto sull’impianto. Ha confermato, inoltre, che nessuna anomalia è stata rilevata negli impianti nucleari. Il governatore della prefettura di Ishikawa, Hiroshi Ase, ha chiesto al governo l’impiego delle Forze di Autodifesa nelle aree colpite dal sisma. Le autorità giapponesi hanno inviato mille soldati nell’area colpita dal sisma per aiutare le operazioni di soccorso. Altri 8500 uomini sono pronti ad essere mobilitati. Lo ha annunciato il Ministro della Difesa, Minoru Kihara, citato dalla CNN.
La minaccia tsunami è “in gran parte passata“ dopo che onde alte più di un metro avevano già colpite alcune zone del Giappone. “La minaccia tsunami è ormai in gran parte passata“, ha affermato il Pacific Tsunami Warning Center con sede alle Hawaii. Il Primo Ministro Fumio Kishida ha esortato le persone che vivono nelle regioni sotto allarme tsunami a “evacuare immediatamente”. Stando a quanto viene riportato, un funzionario dell’Agenzia meteorologica giapponese ha affermato che le persone nelle zone costiere e lungo i fiumi, dove è stato emesso l’allarme tsunami, dovrebbero immediatamente evacuare in luoghi sicuri. Nelle zone colpite da forti scosse aumenta il rischio di frane e crolli di case ed è necessario che le persone rimangano in allerta per nuove possibili attività sismiche, che potrebbero verificarsi anche nell’arco di una settimana.
Oltre 51mila persone in 5 prefetture del Giappone hanno ricevuto l’ordine di evacuazione dopo ila scossa di terremoto, riportano i media locali.
Due vittime per infarto
Vi sono due persone morte per infarto e numerosi feriti in seguito al terremoto in Giappone, riferisce l’emittente televisiva nipponica Nhk. I due arresti cardiaci sono avvenuti nella città di Nanao, nella prefettura di Ishikawa. Gli ospedali di questa prefettura e di quelle di Niigata e Fukui riportano numerosi feriti, fra cui diverse fratture, ma non vi sono ancora numeri precisi.
Terremoto Giappone: voli e treni sospesi
La East Japan Railway ha sospeso le operazioni di tutte le linee ad alta velocità Tohoku, Joetsu e Hokuriku Shinkansen. Le compagnie aeree nazionali giapponesi hanno cancellato i servizi da e per gli aeroporti delle aree colpite dal terremoto. A quanto riporta la tv nazionale Nhk, All Nippon Airways ha dichiarato di aver cancellato 15 voli mentre Japan Airlines ha dichiarato di averne cancellati nove. Le compagnie aeree chiedono alle persone di controllare le informazioni più recenti sui voli sui loro siti web.
Problemi anche per i servizi internet e di telefonia. I principali operatori di telecomunicazioni giapponesi affermano di subire interruzioni del servizio nelle prefetture colpite dal terremoto. Quanto ai servizi idrici, risultano interrotte le forniture di acqua in diversi luoghi nella prefettura di Ishikawa, da Uchinada a Hodatsushimizu.
È il terremoto più forte sulla Penisola di Noto dal 1885
Il terremoto di magnitudo 7.5 è il più forte mai registrato sulla Penisola giapponese di Noto, dove si trova la prefettura di Ishikawa, da quando sono iniziate le registrazioni di questi fenomeni nel 1885. Lo ha reso noto l’agenzia meteorologica giapponese, citata dalla BBC. L’allerta tsunami è inoltre la più importante da quella del marzo 2011, quando si verificò un sisma di magnitudo 9 con conseguente tsunami che portò alla catastrofe nucleare di Fukushima, ha riferito un funzionario dell’agenzia.
Dal punto di vista tettonico, segnalano gli esperti dell’INGV sul blog INGVterremoti, “l’evento è avvenuto in un’area in cui ben 4 placche tettoniche interferiscono tra loro: la placca Euroasiatica a Ovest, la placca Pacifica a Est, la placca delle Filippine a Sud e quella Nordamericana a Nord. Lo schema che segue mostra le placche che interagiscono nell’area, su una base cartografica di USGS con la sismicità recente. In questo quadro cinematico di convergenza tra placche, il meccanismo focale del terremoto di tipo compressivo, con un asse di massimo raccorciamento NO-SE, è pienamente coerente”.
“Il terremoto è stato preceduto da una scossa di magnitudo 5.5 avvenuta 4 minuti prima e nelle 2 ore successive ci sono state una decina di repliche forti, la più forte di queste di magnitudo 6.2”, viene spiegato.
I sismologi giapponesi non escludono la possibilità di una lunga serie di repliche su larga scala, incluso un altro sisma di forte magnitudo generato da una reazione a catena.
Tsunami in Corea del Sud
Intanto, la Corea del Sud ha segnalato piccole onde di tsunami lungo la sua costa orientale, in seguito ai terremoti in Giappone. Un’onda di tsunami alta 43cm ha raggiunto la provincia orientale di Gangwon, secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa Yonhap. In precedenza, le autorità avevano raccomandato alla popolazione di quell’area di spostarsi su un terreno più elevato per paura dell’innalzamento del livello del mare.