di Alessandro Martelli (esperto di sistemi antisismici, già direttore ENEA) – Purtroppo, come è noto, il 2024 è iniziato con un terremoto molto violento (di magnitudo Richter M = 7,6, magnitudo momento Mw = 7,5 e profondità ipocentrale hi = 10 km), verificatosi in Giappone, proprio il giorno di Capodanno. L’epicentro del sisma è stato nella Penisola di Noto, situata nella Prefettura di Ishikawa. La sua intensità è risultata del X grado della Scala Mercalli (corrispondente al 7° grado di quella giapponese – Shindo –, il più alto di tale scala). Si noti che il precedente terremoto giapponese di quest’intensità era stato quello di Hokkaido del 2018 e che il valore massimo dell’accelerazione orizzontale al suolo del sisma del 1° gennaio scorso è stato di ah max › 28 m/s2, prossimo a quello misurato nel 2011 durante il terremoto di Tohoku (che fu di ah max › 29 m/s2, il più elevato registrato in Giappone nei tempi moderni).
Data la sua violenza, il terremoto del 1° gennaio scorso ha causato gravi danni (immagini a corredo dell’articolo); però, le vittime a tutt’oggi accertate risultano “solo” 126 (sebbene vi siano ancora circa 200 dispersi): il numero tutto sommato limitato di vittime è dovuto alla generale elevata qualità delle costruzioni giapponesi in termini di sicurezza sismica, raggiunta anche grazie un vasto uso delle più moderne tecnologie (isolamento sismico, dissipazione dell’energia sismica, ecc.).
Al sisma è seguito, un minuto dopo, un maremoto, nelle acque del Mar del Giappone, al largo delle coste centro-occidentali dell’isola di Honshu: dato che la magnitudo del terremoto era stata inferiore a 8,0 e che non risulta che esso avesse innescato alcuna frana sottomarina consistente, è comprensibile che le onde del maremoto abbiano raggiunto un’altezza di “soli” 4,2 m, tale da non provocare i gravissimi danni che, invece, erano stati causati dallo tsunami innescato dal terremoto di Tohoku [1].
È da sottolineare che il terremoto del 1° gennaio scorso è solo l’ultimo degli eventi sismici violenti che, in passato, si verificarono nel mese di gennaio in vari Paesi, Italia compresa, causando spesso (quantomeno nel nostro Paese) un numero ben maggiore di vittime, a parità di magnitudo.
Infatti, per quanto attiene all’Italia, ricordo i terremoti [2]:
– di Verona del 3/01/1117, di magnitudo stimata Ms = 6,9, che fu l’evento sismico noto più violento ad aver colpito l’area padana (causando vastissimi danni e 30.000 vittime stimate) [3,4];
– della Val di Noto del 9÷11/01/1693, di magnitudo momento stimata Mws = 7,3÷7,4, che fu l’evento sismico noto più violento ad aver colpito l’intera Italia e che, assieme al successivo maremoto, causò almeno 60.000 vittime [4÷7];
– di Foligno del 13/01/1832 (Mws = 6,3), la cui sola scossa principale causò almeno 40 vittime [3,8];
– della Marsica (o di Avezzano) del 13/01/1915 (Mws = 7,0), che uccise più di 30.500 persone [3,8];
– del Belìce (o di Gibellina) del 14÷15/01/1968 (di magnitudo momento massima Mw max = 6,4), che provocò 231÷370 vittime [3,9];
– del Friuli del 25/01/1348 (M = 7,0), con epicentro ai confini fra tale nostra Regione e la Slovenia, che causò 9.900÷20.000 vittime [10].
Per quanto riguarda altri Paesi, limitandomi ad alcuni degli eventi che, nel mese di gennaio, causarono un numero particolarmente consistente di vittime, ritengo che siano da citare i terremoti [11]:
– di Port-au-Prince (Haiti) del 12/01/2010 (M = 7,0, 250.000÷300000 vittime) [7];
– di El Salvador del 13/01/2001 (Mw = 7,7, 944 vittime);
– di Shananxi (Cina) del 23/01/1556 (Mw = 8,0÷8,3, l’evento noto più calamitoso al mondo, con oltre 830.000 vittime);
– di Gujarat (India) del 26/01/2001 (Mw = 7,9, ≈ 20.000 vittime).
In conclusione, ritengo indispensabile che in Italia si segua finalmente ed urgentemente l’esempio dei giapponesi, rendendo anche le nostre costruzioni sismicamente sicure. Ciò è possibile applicando le moderne tecnologie antisismiche (di cui disponiamo da anche noi, non solo i giapponesi, e da decenni [12]) in modo ben più esteso di quanto ora facciamo, come è richiesto in numerosi miei aggiornamenti alla petizione da me lanciata il 29 novembre 2020 [13] (essa ha già raccolto 1.053 firme, ma altre sono benvenute).
Riferimenti bibliografici
[1] Alessandro Martelli (a cura di Redazione Meteoweb): «Ritorno al nucleare? Magari! Ma non ci credo… – Recentemente la Commissione Europea ha deciso di includere l’energia nucleare fra quelle sostenibili, cioè atte a ridurre l’impatto ambientale», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2022/01/ritorno-al-nucleare-magari-ma-non-ci-credo/1753778/, 9 gennaio 2022.
[2] Alessandro Martelli (a cura di Redazione Meteoweb): «Ricordiamo, anche quest’anno, gli anniversari dei violenti terremoti (e pure del maremoto) che, in gennaio, funestarono l’Italia in passato – In Italia continua a mancare la cultura della prevenzione, del rischio sismico e non solo», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2023/01/anniversari-violenti-terremoti-maremoto-gennaio/1001187003/, 5 gennaio 2023.
[3] Filomena Fotia (con intervista ad Alessandro Martelli): «Terremoti, 904 anni fa il violento sisma di Verona: “L’evento più forte avvenuto nell’area padana di cui si abbia notizia” – Il terremoto del 1117 fu talmente violento da causare, oltre a 30mila vittime, vastissimi danni non solo a Verona e nei territori limitrofi, ma anche in diversi altri centri dell’Italia settentrionale», https://www.meteoweb.eu/2021/01/terremoti-violento-sisma-verona-evento-piu-forte-avvenuto-area-padana/1529603/, 4 gennaio 2021.
[4] Alessandro Martelli: «I terremoti di gennaio che hanno funestato l’Italia nella storia antica e recente», Italia Libera, https://italialibera.online/ambiente-territorio/i-terremoti-di-gennaio-che-hanno-funestato-litalia-nella-storia-antica-e-recente/, 31 gennaio 2022.
[5] Filomena Fotia (intervista ad Alessandro Martelli): «Tra pochi giorni “l’anniversario dell’ennesimo violento terremoto italiano”: ecco cosa accadde in Sicilia nel 1693 – Prevenzione sismica: l’ing. Alessandro Martelli ricorda “il primo dei terremoti che devastarono la Val di Noto (in Sicilia) in gennaio 1693″», https://www.meteoweb.eu/2021/01/tra-pochi-giorni-anniversario-ennesimo-violento-terremoto-italiano-cosa-accadde-sicilia-1693/1530887/, 6 gennaio 2021.
[6] Peppe Caridi (con intervista ad Alessandro Martelli): «La violentissima scossa dell’11 Gennaio 1693 in Sicilia: 328 anni fa il catastrofico terremoto della Val di Noto – Il terremoto della Val di Noto: una scossa violentissima l’11 Gennaio 1693», https://www.meteoweb.eu/2021/01/la-violentissima-scossa-dell11-gennaio-1693-in-sicilia-328-anni-fa-il-catastrofico-terremoto-della-val-di-noto/1531845/, 11 gennaio 2021.
[7] Beatrice Raso (con intervista ad Alessandro Martelli): «I 10 terremoti noti più violenti nel mondo: dal “Grande Terremoto Cileno” M. 9,5 nel 1960 al sisma del Tibet M. 8,6 del 1950 – “Il sisma noto più violento, a livello mondiale, è quello di Valdivia (M = 9,5), che colpì il Cile Meridionale il 22 maggio 1960”, spiega l’Ing. Alessandro Martelli», https://www.meteoweb.eu/2021/01/10-terremoti-violenti-mondo-cile-tibet/1538456/, 26 gennaio 2021.
[8] Filomena Fotia (con intervista ad Alessandro Martelli): «Terremoti di Foligno e della Marsica: a gennaio gli anniversari delle 2 violente scosse – Prevenzione sismica, l’ing. Martelli: “Anche il 13 gennaio deve essere ricordato come l’anniversario di violenti terremoti italiani”», https://www.meteoweb.eu/2021/01/terremoti-foligno-marsica-gennaio-anniversari-violente-scosse/1533239/, 14 gennaio 2021.
[9] Rita Caridi (con intervista ad Alessandro Martelli): «Terremoto del Belice, 53 anni fa le forti scosse che hanno devastato una vasta area della Sicilia Occidentale – L’ingegnere Martelli ricorda il terribile terremoto del Belice del 1968: le forti scosse che devastarono la Sicilia Occidentale», https://www.meteoweb.eu/2021/01/terremoto-belice-53-anni-fa-scosse-sicilia/1533992/, 15 gennaio 2021.
[10] Alessandro Martelli (a cura di Redazione Meteoweb): «Il terremoto del Friuli del 25 gennaio 1348 – Il terremoto del Friuli del 25 gennaio 1348 ebbe magnitudo massima stimata M≈7,0: si stima che le vittime siano state, complessivamente, tra 9.900 e 20.000», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2023/01/terremoto-friuli-1348/1001195144/, 25 gennaio 2023.
[11] Terremoti del XXI secolo, Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Terremoti_del_XXI_secolo.
[12] Alessandro Martelli (a cura di Redazione Meteoweb): «Politiche di prevenzione del rischio sismico: prime proposte inoltrate al MIT e al MASE – La prevenzione del rischio sismico nelle scuole, negli ospedali e negli impianti chimici RIR, sia di nuova costruzione che esistenti», Meteoweb, https://www.meteoweb.eu/2023/03/politiche-prevenzione-rischio-sismico-proposte-mit-mase/1001215015/, 14 marzo 2023.
[13] Alessandro Martelli: «Che si inizino finalmente ad attuare serie politiche di prevenzione dai rischi naturali!», Petizione on line, Wilmington (Delaware, USA): chang.org, https://www.change.org/p/presidenza-del-consiglio-dei-ministri-governo-italiano-che-si-inizino-finalmente-ad-attuare-serie-politiche-di-prevenzione-dai-rischi-naturali, San Lazzaro di Savena (Bologna), 29 novembre 2020.