Il 5 febbraio 1783, una violenta scossa di terremoto di magnitudo stimata tra 6.7 e 7.1 colpì la Calabria meridionale, con epicentro tra Oppido Mamertina e Delianuova. Questo evento diede inizio ad una sequenza sismica tra le più lunghe e disastrose della storia italiana, che si protrasse per oltre 3 anni e interessò anche la Sicilia.
La prima scossa del 5 febbraio, avvertita in gran parte dell’Italia meridionale, causò danni ingenti in Calabria, con la completa distruzione di numerosi centri abitati e la morte di circa 30mila persone. Il 6 febbraio, una seconda scossa magnitudo 6.1 colpì la zona di Messina, provocando un maremoto che devastò le coste dello Stretto con onde alte fino a 6 metri. Tra il 7 febbraio e il 28 marzo, si verificarono altre 3 scosse di magnitudo superiore a 6, causando ulteriori crolli e danni, nonché un secondo maremoto il 28 marzo che colpì la costa calabrese tra Scilla e Bagnara.