A San Valentino facciamo un regalo a noi stessi: gli strumenti per coltivare relazioni sane

Il 17% dei ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni considera lo schiaffo come una possibile conseguenza di un'intimità condivisa
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I dati parlano chiaro: il 52% degli adolescenti in coppia ha dichiarato di aver subito comportamenti lesivi o violenti all’interno delle proprie relazioni. Quest’anno, in occasione di San Valentino, riscriviamo il concetto stesso di amore. Piuttosto che focalizzarci esclusivamente sulle dimostrazioni affettive verso gli altri, diamoci l’opportunità di coltivare un amore profondo e autentico verso noi stessi. È il momento di farci un regalo: gli strumenti per costruire relazioni sane, sfuggendo così ai comportamenti tossici e dannosi che troppo spesso ci circondano.

La cruda realtà: violenza di genere tra gli adolescenti

Nel tessuto delle relazioni giovanili, un’ombra sinistra e pervasiva minaccia il delicato equilibrio dell’amore: la violenza di genere. I numeri non mentono: il 52% degli adolescenti in coppia ha confessato di aver subito, almeno una volta, comportamenti lesivi o violenti nell’intimità delle loro relazioni. Questa brutale verità emerge come un fulmine nel cielo sereno, rivelando un panorama allarmante di controllo, manipolazione e abuso.

Le tattiche di oppressione si celano dietro la maschera della modernità, infiltrandosi nei social media e nella vita digitale dei giovani. Il 30% degli adolescenti rivela di essere stato soggetto al controllo virtuale, una prigione invisibile fatta di likes e messaggi, dove il partner esercita un dominio distorto sulla sua vita online.

Il 47% degli adolescenti è stato violento

La violenza non si ferma alle frontiere virtuali: il 47% degli adolescenti confessa di aver perpetrato almeno uno tra i comportamenti lesivi o violenti all’interno delle proprie relazioni. Tra questi, si annovera il controllo sui social media, il ricatto emotivo e la condivisione non consensuale di foto intime. Questi sono solo alcuni esempi dei modi in cui la violenza di genere può manifestarsi nelle relazioni tra adolescenti, un’amara testimonianza dell’oscuro potere che può avvolgere le menti inesperte nell’amore, trasformando l’intimità in un teatro di vergogna e disperazione.

Questi dati sconcertanti dipingono un ritratto inquietante delle relazioni giovanili moderne, una terra di nessuno emotiva dove il rispetto e il consenso sono spesso sacrificati sull’altare dell’egoismo e della manipolazione.

L’inganno dell’amore adolescenziale

È stato chiesto ai ragazzi e alle ragazze cosa pensano rispetto a specifici comportamenti e atteggiamenti nelle relazioni intime e sentimentali, come controllo, possesso e consenso. Il mito della gelosia come ingrediente fondamentale della relazione è ancora presente: il 30% degli adolescenti interpellati infatti si ritiene molto o abbastanza d’accordo con l’opinione che in una relazione intima la gelosia sia un segno di amore. Questa convinzione risulta radicata soprattutto tra i ragazzi che hanno o hanno avuto una relazione di coppia (38%). Sulla stessa linea, e con poche differenze di genere, si muovono i risultati rispetto al tema del controllo: il 26% ritiene che in una relazione intima possa capitare di chiedere di rinunciare a certe amicizie o contesti che possono infastidire la persona con cui si ha la relazione, mentre una percentuale più limitata ma affatto irrilevante del campione – il 21% – pensa che la condivisione di password di dispositivi e social con la persona con cui si ha una relazione intima sia una prova d’amore.” Questo è ciò che si legge nel report “Le ragazze stanno bene? Indagine sulla violenza onlife in adolescenza” di Save The Children.

Ma il quadro oscuro delle relazioni adolescenziali si fa ancor più inquietante quando si scopre che il 17% dei ragazzi e ragazze tra i 14 e i 18 anni considera lo schiaffo come una possibile conseguenza di un’intimità condivisa. Questa normalizzazione della violenza all’interno delle relazioni amorose è alimentata da una cultura che ancora idealizza il concetto di mascolinità dominante e di femminilità sottomessa, perpetuando così dinamiche relazionali tossiche e pericolose.

La normalizzazione della violenza all’interno delle relazioni amorose rappresenta un campanello d’allarme, un segnale di una cultura malata che confonde l’affetto con l’abuso.

Educare

Tutto è perduto? No, si può ancora educare.

Investire in programmi educativi che affrontino la complessità della violenza di genere tra gli adolescenti è cruciale per promuovere relazioni sane e appaganti.

Le istituzioni scolastiche, con il loro potere formativo, possono svolgere un ruolo determinante nel plasmare le percezioni e i comportamenti dei giovani. L’obiettivo non è solo trasmettere conoscenze, ma anche fornire agli adolescenti gli strumenti necessari per comprendere e affrontare le sfide delle relazioni interpersonali.

Promuovere la parità di genere, il rispetto reciproco e il consenso nelle relazioni diventa quindi un imperativo educativo. Questi concetti devono essere integrati nel tessuto stesso dell’istruzione, attraverso programmi che favoriscano la consapevolezza critica e il dialogo aperto. Coinvolgere attivamente i giovani nel processo educativo è essenziale per garantire la rilevanza e l’efficacia di tali programmi. Ascoltare le loro esperienze e le loro prospettive permette di cogliere le sfumature complesse delle relazioni adolescenziali e di adattare le strategie educative di conseguenza.

Inoltre, è importante creare spazi sicuri e inclusivi in cui i giovani possano esprimere le proprie opinioni e porre “domande difficili” senza timore di giudizio. Solo attraverso un approccio empatico e non giudicante si può favorire un vero processo di apprendimento e crescita personale.

L’educazione e la sensibilizzazione non sono solo strumenti per combattere la violenza di genere, ma anche per promuovere valori fondamentali come il rispetto, l’uguaglianza e l’empatia. Investire in queste fondamenta è investire nel futuro di una società più giusta e solidale, in cui tutti possano vivere relazioni basate sull’amore e sul reciproco sostegno.

Ricordiamo che un parere, uno sguardo esterno, può essere prezioso. Spesso uno dei problemi principali è l’ignoranza riguardo all’amore sano e vero, e un’educazione aperta e inclusiva può essere la chiave per superare questa ignoranza.

Spesso la violenza è “invisibile”

È importante comprendere che la violenza di genere tra gli adolescenti spesso sfugge alla vista, nonostante gli sforzi delle istituzioni educative e familiari. Questo fenomeno complesso è caratterizzato da dinamiche relazionali intricate e da una tendenza dei giovani a nascondere situazioni di disagio. Inoltre, la mancanza di consapevolezza e l’ignoranza riguardo all’amore sano e alle relazioni rispettose possono rendere difficile individuare segnali di allarme, anche per genitori e insegnanti attenti. Pertanto, è fondamentale adottare un approccio sistemico e collaborativo nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere tra gli adolescenti, coinvolgendo attivamente scuole, famiglie e comunità nella promozione di relazioni sane e rispettose.

Supporto e prevenzione

Parallelamente all’educazione e alla sensibilizzazione, è fondamentale garantire alle vittime di violenza di genere l’accesso a risorse e supporto adeguati. Numeri verdi, sportelli di ascolto e servizi di consulenza specializzati possono fornire un sostegno essenziale alle persone che si trovano in situazioni di pericolo o disagio. È importante che questi servizi siano facilmente accessibili, sensibili alle esigenze specifiche dei giovani e privi di giudizio. Inoltre, è fondamentale promuovere una cultura della prevenzione, incoraggiando i giovani a riconoscere e segnalare comportamenti abusivi o dannosi nelle loro relazioni.

Advocacy giovanile: la forza del cambiamento

Per garantire un impatto tangibile nella lotta contro la violenza di genere tra gli adolescenti, è cruciale coinvolgere attivamente i giovani nel processo di cambiamento sociale. Questo coinvolgimento può avvenire attraverso diverse modalità concrete:

  • Creare Spazi di Dialogo: Organizzare incontri, forum o gruppi di discussione in cui gli adolescenti possono esprimere le proprie opinioni, condividere esperienze e proporre soluzioni per affrontare il problema della violenza di genere.
  • Promuovere Programmi di Formazione: Offrire programmi di formazione e workshop che forniscono agli adolescenti informazioni approfondite sulla violenza di genere, sul consenso e sulle relazioni sane. Questi programmi possono essere condotti nelle scuole, nei centri giovanili o attraverso organizzazioni della società civile.
  • Sostenere Campagne di Sensibilizzazione: Coinvolgere i giovani nella progettazione e nell’esecuzione di campagne di sensibilizzazione sulla violenza di genere attraverso i social media, eventi pubblici e altri mezzi di comunicazione. Questo permette loro di diventare portavoce del cambiamento e di diffondere messaggi positivi all’interno delle proprie comunità.
  • Favorire il Networking e lo Scambio di Esperienze: Promuovere incontri tra giovani provenienti da contesti diversi per favorire lo scambio di esperienze e la creazione di reti di supporto. Questo può avvenire attraverso scambi interculturali, conferenze giovanili o piattaforme online.
  • Partecipare alla Definizione delle Politiche Pubbliche: Coinvolgere i giovani nelle consultazioni e nei processi decisionali riguardanti le politiche pubbliche sulla violenza di genere. Questo assicura che le voci degli adolescenti siano ascoltate e che le politiche adottate tengano conto delle loro esigenze e prospettive.

Regaliamoci l’amore e il rispetto che meritiamo, e impegniamoci a costruire un mondo dove le relazioni siano basate sull’uguaglianza, il consenso e il rispetto reciproco. Solo attraverso un impegno collettivo nell’educazione, nella sensibilizzazione e nell’attivismo possiamo sperare di creare un futuro migliore per tutti, libero dalla violenza e ricco di amore e solidarietà in relazioni sane. Buon San Valentino!

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